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29 aprile 2011

Ayrton Senna: il ricordo a 17 anni dal suo incidente mortale il 1 maggio

Domenica primo maggio Ayrton Senna da Silva avrebbe cinquantuno anni se quell'infausto primo maggio 1994 non se lo fosse portato via. Ha terminato come aveva iniziato: su una vettura spinta da cavalli a motore. 3 campionati del mondo vinti, 162 gran premi disputati, 41 vittorie, 89 podi e 65 pole position.
Beco, il soprannome che gli avevano dato in famiglia. Magic, più semplicemente per i suoi tifosi. Il pilota di Formula 1 che ha messo tutti d'accordo perché è da pazzi non accettare la grandezza del suo talento.

Sono passati diciassette anni da quel gran premio di Imola maledetto. Un fine settimana sul quale ha capeggiato il velo nero della morte. Altri campioni sono apparsi sulla scena, altre sfide si sono susseguite sotto la bandiera a scacchi, ma la leggenda di Ayrton aleggia nell'aria e pulsa nel cuore di ogni appassionato. Senna era un pilota emozionale, impulsivo, un talento naturale dotato di un istinto non comune e di un carisma sconosciuto ai piloti d'oggi. Le sue imprese erano le imprese del Brasile che, dilaniato dalla crisi e dalla fame, ha fatto di Ayrton Senna il miglior prodotto esportabile: l'espressione pura dell'automobilismo sportivo. L'essenza mistica delle corse.

Le sue eccezionali capacità di guida emergono fin dal suo esordio in F1 con la Toleman, nel lontano 1984, quando agguanta un memorabile secondo posto nel GP di Monaco sotto una pioggia torrenziale. Solamente l'interruzione della gara non gli permette di vincere. Il successo non tarda ad arrivare: nel 1985 passa alla Lotus e in Portogallo può festeggiare sul gradino più alto del podio.
La sua carriera cresce e tocca l'apice negli anni trascorsi alla McLaren: la squadra con cui conquista tre titoli mondiali nel 1988, 1990 e 1991. Memorabili i suoi duelli con l'avversario storico Alain Prost, detto il professore, con il quale si gioca i titoli mondiali del 1989 e del 1990 nella gara di Suzuka: in entrambe le occasioni i due arrivano a contatto scatenando non poche polemiche e inasprendo ulteriormente la loro rivalità.

Epica la vittoria di Donington Park nel 1993: una dimostrazione di dominio e di superiorità imbarazzante sotto un diluvio di proporzioni gigantesche. Nel corso del primo giro sovrasta i suoi avversari con quattro sorpassi uno più bello dell'altro terminando la corsa con un minuto e mezzo di vantaggio sul secondo classificato e con un giro su Alain Prost, eterno rivale e campione del mondo in quell'anno.

Alla McLaren qualcosa non funziona più come una volta. Senna in testa ha solo una cosa: vincere. Per questo motivo nel 1994 passa alla Williams. Sulla carta è un mondiale sicuro: il miglior pilota sulla miglior vettura. A parole sì, ma sono i fatti a smentirlo.
Sbaglia alla prima gara a Interlagos, in Brasile, lasciando la vittoria al giovane Michael Schumacher. Sbaglia in occasione del gran premio del Pacifico a causa di un incidente alla prima curva.
Arriva a Imola, terzo appuntamento della stagione, con un bello zero in classifica iridata. Un gran premio di San Marino stregato: venerdì Rubens Barrichello rischia di morire ma se la cava con un braccio rotto; al sabato è Roland Ratzenberger che abbandona definitivamente la scena, nel peggiore dei modi: rimane esanime sull'asfalto sulla curva intitolata a Gilles Villeneuve. La consapevolezza della fragilità umana contrasta con l'idea del pilota immortale.

Alle ore 14.17 di domenica primo maggio 1994, Ayrton Senna transita per l'ultima volta sul traguardo di un gran premio di F1: affronta la curva del Tamburello in piena velocità e la vettura sbanda a destra, proprio poco dopo il cartello pubblicitario I pilotissimi, proprio lui che probabilmente è il migliore. Un attimo, un lampo, un flash. Il casco si flette leggermente prima a sinistra e poi a destra, probabilmente per un riflesso e nulla più.

La morte di Senna fu un colpo per la Formula 1 ma ancora di più per il suo paese. Senna è stato molto più di un idolo in Brasile, dove in occasione del suo funerale è stato salutato da circa due milioni di persone assiepate ai bordi delle strade e sui tetti delle case.
Innumerevoli esempi di amore si manifestano ancora oggi, dopo diciassette anni dalla sua scomparsa. Difficile dire una sola ragione per cui Senna viene così adorato non solo nella sua città natale ma in praticamente tutto il mondo: oltre a essere uno dei piloti più talentuosi in assoluto, Senna ha rappresentato per molti un modello da esportare nella società.
Come egli stesso disse: «I piloti sono per le persone più un sogno che una realtà» e nessuno meglio di lui è riuscito a personificare quelle parole.

Il carisma di Senna non aveva limiti. Un personaggio tutt'altro che umile: in pista si è fatto molti nemici fra i suoi rivali.
La sua arroganza si è manifestata in molte occasioni, niente di anomalo, una qualità simile a quella di molti altri piloti di F1. Quello che differenzia Senna dal resto del mondo è quello che non ci si aspetta da lui o in generale da un pilota.
Fatti e dichiarazioni sono semplicemente serviti per aumentare ciò che avvolge la sua leggenda. Come quando in occasione del gran premio del Belgio del 1992 abbandona la sua vettura per andare ad aiutare Erik Comas, rimasto ferito in un incidente.

A distinguerlo, il suo immenso amore per i bambini. La Fondazione Senna e le sue innumerevoli donazioni anonime agli orfanotrofi brasiliani, dimostrano quanto forte potesse essere la sua preoccupazione verso il prossimo perché citando le sue parole «i ricchi non possono vivere su un'isola circondata da un'oceano di povertà».

In pista la sua ambizione non ha limiti: come diceva sempre Ayrton «il secondo è il primo dei perdenti».
Per molti Senna era un folle, un pazzo che forse credeva che mai niente poteva scalfirlo a causa della sua profonda fede in Dio. Affermò senza alcun timore di parlare con il Signore quando era in macchina. Non era uno sprovveduto: sapeva che su una di quelle vetture che tanto aveva amato poteva anche morire, però non ha mai avuto paura o almeno così ha voluto farci credere. La paura: l'adrenalina della sua vita, qualcosa che lo affascinava.

La sua prematura morte in giovane età lo ha mistificato ulteriormente, come già è accaduto con John Lennon, Jim Morrison, Steve McQueen, Marilyn Monroe e chissà quanti altri. Questa fine improvvisa ha fatto in modo che il suo ricordo si avvolgesse di un'aura speciale, quasi divina, che resiste tutt'oggi. In tutto il mondo, dopo 17 lunghi anni di assenza.

di
Eleonora Ottonello

28 aprile 2011

Le auto private dei piloti di F1

Sfrecciano sui circuiti più belli del mondo con monoposto che fanno sognare tutti: sono i piloti di Formula 1. Ovviamente non sono queste le automobili che utilizzano nella loro vita quotidiana.

Alonso potrebbe incontrare qualche difficoltà nel trovare parcheggio se andasse a fare la spesa con la F150th, decisamente meglio la sua Maserati Quattroporte e l'abitudine di andare veloce in pista si fa sentire anche nella scelta delle vetture private.
Schumacher ama spostarsi con una Mercedes C63 AMG, ma non disdegna nemmeno i bei ricordi lasciati dalle "rosse": nel garage del pilota tedesco troviamo infatti anche una Ferrari FXX ed una California.

Alcuni piloti sembrano attenti alle esigenze di praticità. Mark Webber ad esempio usa spesso una Nissan Navara, mentre Timo Glock preferisce non perdere troppo tempo a caccia di un parcheggio, grazie ad una Toyota iQ.

Lewis Hamilton si divide tra il suo Mercedes GL e la sua McLaren MP4-12C; Vettel ha una BMW 320D che alterna al suo X3 mentre Kubica si diletta con la sua Renault Laguna Coupé. Jarno Trulli ha la vettura aziendale (spero che questa me la possa perdonare) spostandosi in Lotus Evora mentre Jaime "Giacomino" Alguersuari viaggia con una semplicissima Seat Leon Cupra R color blu che è una meraviglia (e ve lo dice una che l'ha vista la sua macchina!).

27 aprile 2011

È più manchevole la vettura o il pilota? Riflessione di Josep Fita

Sappiamo bene, almeno dicono gli esperti, che i valori in campo del binomio macchina-pilota rispettano le seguenti percentuali: la monoposto al 75% e al 25% i piloti. Ciò significa che la macchina è l'argomento principale nello spiegare il successo o il fallimento di un raccolto.



Ma il lavoro del pilota, ovviamente, influenza il risultato finale: esattamente ciò che spiega la 5° e attuale posizione tenuta da Fernando Alonso nella classifica del mondiale di Formula 1.
Senza dubbio, l'inefficienza che sta mostrando la Ferrari nelle ultime stagioni sta interessando, e molto, i risultati dei suoi piloti e senza andare troppo indietro, l'anno scorso Alonso ha perso tutto in quell'ultimo Gran Premio, quello di Abu Dhabi, a causa di un grave errore di strategia ponendo così su un piatto d'argento il primo titolo mondiale per il talentuoso giovane pilota Sebastian Vettel.


In occasione dell'inizio della stagione, la squadra del Cavallino ha pensato che i problemi fossero stati risolti. E non si può solo parlare di strategie di gara ma anche a riguardo della scarsa competitività della vettura rossa (ricordate che Alonso è giunto alla fine della scorsa stagione con il potenziale per diventare campione, grazie alla sua qualità più il rendimento della sua Ferrari).
Senza andare lontano, la vettura del Cavallino Rampante, l'auto con più storia che partecipa al circo della Formula 1 è ora quarta in griglia. Davanti si trovano, ovviamente, la Red Bull, McLaren e più recentemente la Mercedes. Poi troviamo la Ferrari che in parecchi circuiti, troppi, ha dato l'idea di essere sopravvanzata anche dalla strabiliante Renault.


La vettura di Fernando Alonso prende paga soprattutto in occasione delle qualifiche. Levando il tormentato gran premio di Cina, in gara ha dimostrato di riuscire a limare la differenza dalla concorrenza... troppo poco però! Chiaramente, poi, se la Ferrari come squadra, non riuscirà ad aiutare Fernando Alonso nella lotta, sarà lo spagnolo a mostrare tutte le sue qualità come pilota (che nessuno mette in dubbio). Ma è anche vero che lo spagnolo sembrerebbe affrontare un periodo di crisi, in un periodo in cui invece dovrebbe dare il 200%.


Ad esempio, le partenze. Fernando è sempre stato uno dei migliori a scattare dalla sua casellina di partenza ma è stato detto raramente, dando tutti i meriti a un dispositivo specifico per l'avvio, che era montato sulla sua Renault, che permetteva alla sua auto una migliore trazione in quel momento che garantisce una partenza a proiettile. In tutte e tre le gare fino ad ora Alonso ha ceffato le partenze: Australia, Malesia e Cina. E sappiamo come penalizzi questo.


Un altro errore importante dello spagnolo in questa stagione si è verificato in Malesia: nel tentativo di passare Hamilton (al giro 46) il pilota spagnolo ha colpito la McLaren del britannico rompendo la propria ala anteriore e conseguentemente dovendo andare a cambiarla ai box (oltre ad una penalità di 20 secondi che fortunatamente non ha avuto conseguenze sulla classifica).
È vero che in quel momento il pilota spagnolo stava gestendo il dispositivo dell'ala mobile (DRS) e anche vero che Hamilton ha cambiato più volte la traiettoria (e per questo è stato anche penalizzato) ma è anche vero che se avesse aspettato qualche giro, si sarebbe ritrovato a combattere contro di Hamilton con il vantaggio di avere le gomme fresche che gli avrebbero permesso sicuramente di superarlo con facilità.


"Hamilton ha cambiato più volte traiettoria" è l'unica cosa che ha detto Alonso alla fine del Gran Premio tenutosi a Sepang. Sicuramente, lo spagnolo manca di autocritica. Più corretto sarebbe stato dire "forse mi sono precipitato".


È vero che la Ferrari non è competitiva come dovrebbe essere (è questo che più penalizza Alonso), ma è anche vero che lo spagnolo non ha avuto il miglior inizio possibile di stagione. È bene che la sua squadra si smuova per dargli una vettura migliore, ma preferisco essere più autocritico.


Flavio Briatore, ex direttore sportivo della Renault, e ha detto pochi giorni fa, che la Ferrari farebbe bene a cominciare a preparare il campionato del 2012 (affermazione che implica che la scuderia italiana non non può fare assolutamente nulla quest'anno contro Red Bull e McLaren). Piuttosto scoraggiante, che colpisce la prestazione della vettura, evidenziando le minori colpe del pilota Alonso.


Di Josep Fita

26 aprile 2011

[Le riflessioni] Componente carisma perduta

Manca tempo e non c'è Pasqua, Pasquetta o festa della Liberazione che tenga. Il tempo stringe inesorabile e per uscire definitivamente dal tunnel (chissà quando però...) a Maranello bisogna lavorare.

Lì dove a pochi metri costruiscono vetture dalle grandi prestazioni che vengono vendute liberamente a chiunque ne abbia la disponibilità, si sta cercando dove risieda l'errore di quella vettura che durante l'inverno ha riempito i cuori di ottimismo e che invece, a partire dalla prima gara del campionato si è piano piano distrutta con le proprie forze.
Un mese da dominatore di Vettel e di grande dominatore per Hamilton da grande inseguitore.
Se la Ferrari stesse lavorando bene in questi giorni che la separano dal GP di Turchia si potrebbe arrivare a un estremo ribaltamento dei ruoli? Troppo... per risollevare la stagione, messi come sono ora, basterebbe molto meno. Basterebbe lottare per il podio.


Le notizie che arrivano dalla fabbrica più invidiata d'Italia, fanno in modo di non lasciare false speranze, in modo che se dovesse arrivare il miracolo, sia davvero un'enorme sorpresa. Una stagione iniziata male non significa necessariamente aver perso il mondiale a prescindere: l'anno scorso quando mancavano 5 gare al termine, Fernando Alonso aveva 40 punti di distacco ed è arrivato a giocarsi il titolo se non fosse stato per quell'errore tattico, ora forse avremmo diversi animi a motivarci. Tutto può ancora accadere.

La Ferrari deve lavorare sul rapporto che la vettura ha con i penumatici: devono fare in modo che vengano stressati il meno possibile ed è anche importante migliorare il lato aerodinamico.

A parte tutto ciò, saranno i piloti a dettare la legge quando dovranno scendere in pista circa tra 15 giorni, devono adattare maggiormente la loro guida alle gomme e sono sempre i piloti che con i loro consigli e il loro carisma che devono opporsi e insistere sulle proprie idee al momento di decidere la strategia. Non devono lasciar carta bianca agli ingegneri, che pur che competenti, nessuno di loro si è mai seduto su una monoposto di F1 e corso un GP: la teoria degli ingegneri deve combaciare di comune accordo con l'esperienza dei piloti, quelli che dovrebbero dare l'OK finale su questo tipo di decisioni.

Questa è la chiave della Ferrari in questa F1 2011.

25 aprile 2011

L'augurio di Fernando Alonso per il 30° compleanno di Felipe Massa

In occasione del 30° compleanno di Felipe Massa, oltre ovviamente alla Ferrari, anche Fernando Alonso ha fatto il suo augurio speciale al compagno di squadra, che riportiamo qui di seguito.

"Ciao Felipe, tanti auguri di buon compleanno! Mi hai preceduto di qualche mese: a luglio toccherà a me fare trent’anni così ora mi potrai dire se c’è qualcosa di speciale quando si arriva a questa età. Scherzi a parte, voglio dirti che sono contento di essere insieme a te alla Ferrari: credo che formiamo una bella coppia, ci rispettiamo e lavoriamo bene insieme, sapendo che la squadra viene prima del nostro interesse personale. Ora speriamo di avere presto una macchina in grado di farci lottare per le prime posizioni: poi starà a noi due riuscire a vincere".


Ovviamente tutto il fan club si unisce augurando a FELIPE MASSA un felicissimo compleanno!

22 aprile 2011

Buona Pasqua dal Fernando Alonso fan club!


La Peña Alonsista Catalunya F1-delegazione di Genova augura a tutti i suoi fan e in particolare modo ai propri soci iscritti una Felice Pasqua, ricca di tanto cioccolato!


Nonostante non ci siano gare in questo week-end, il nostro pensiero va sempre a Fernando nella speranze che in occasione del gran premio di Turchia, possa tornare nuovamente sul podio, riprendendo così estrema fiducia in sé, cosciente dei suoi mezzi.


Ne aprofitto per ringraziarvi dell'affetto che ci mostrate nel seguirci in questo nostro primo anno di vita!
Grazie di tutto e appuntamento tra 15 giorni!

FORZA FERNANDO!

di Eleonora Ottonello

GP Italia 2011: il secondo incontro del fan club di Fernando Alonso

Nonostante forse per alcuni sia troppo presto parlarne, altri si stanno già attrezzando per il GP d'Italia acquistando biglietti e informandosi sulla disponibilità degli alberghi.
In occasione di questa gara appunto, avverrà il secondo incontro del fan club italiano di Fernando Alonso! Già l'anno scorso, avevamo progettato ciò, purtroppo la presenza è stata quasi nulla, in quanto i presenti erano solo 3 soci. Quest'anno siamo di più, e spero che anche al nostro secondo incontro saranno presenti più persone.

Ovviamente non c'è ancora nulla di certo e per questo motivo su Facebook ho lanciato un evento, al quale potete rispondere indicandomi che giorno preferireste che avvenga l'incontro e nel quale comunque potrete esporre la vostra opinione in merito. Come arrivare alla pagina dell'evento? Clicca qui!

Per tanti probabilmente sarà la prima volta e nei prossimi giorni (o forse già stasera) vi posterò una lista di alberghi, residence o affini ai quali vi potrete rivolgere se ancora non sapete dove alloggiare!
Vi chiederete: e se non ho Facebbok? Semplice: lasciate pure un commento a questa discussione e ne verrà tenuto conto! Aspetto le vostre opinioni.

Fernando Alonso: la sosta va bene, ma non molliamo!

Quest'oggi Fernando Alonso è tornato a scrivere sul suo blog sul sito Ferrari.com al quale ha affidato le riflessioni del proprio diario.


"Ci voleva proprio un periodo di sosta dopo un inizio di stagione così intenso. Non tornavo a casa da un mese, visto che fra Australia e Malesia ero rimasto da quella parte del mondo, ed è bello avere un po’ di tempo libero per stare con la famiglia e gli amici più cari. In realtà c’è sempre qualcosa da fare perché bisogna tenersi in forma: dopo questa pausa un po’ più lunga del solito ci aspetta un maggio intensissimo, con tre Gran Premi – Turchia, Spagna e Monaco – concentrati in quattro settimane.

Non è stato certamente l’inizio di campionato che speravamo, noi e tutti i nostri tifosi. I cinquanta punti in due non sono molti e siamo consapevoli che il livello della nostra prestazione non è sufficiente in questo momento ma sappiamo bene che le cose possono cambiare in fretta. La Formula 1 è sempre stata così: una gara fai fatica ad arrivare nei primi cinque, un’altra lotti per la vittoria. Quest’anno non fa eccezione: dopo l’ultimo test di Barcellona tutti davano la McLaren per spacciata e poi sono stati sempre lì sul podio, fino a vincere in Cina.
Allo stesso tempo, c’era chi dava Vettel come imbattibile e poi a Shanghai è andata com’è andata. Tre gare sono ancora troppo poche per dare dei giudizi definitivi.

Con questo non voglio dire che sto sottovalutando la nostra situazione, tutt’altro. Dobbiamo lavorare tanto per migliorare, sotto ogni profilo. Il successo si raggiunge quando tutte le componenti rendono al meglio: macchina, strategia, pit-stop, piloti, nessuno escluso. Sono rimasto in contatto con i tecnici in questi giorni e so che non c’è pausa a Maranello nel lavoro di sviluppo della vettura. Dobbiamo recuperare e non possiamo permetterci di perdere troppo tempo, anche perché non è che gli altri rimarranno con le mani in mano in queste settimane. Ho fiducia nella squadra: so di che pasta è fatta e sento la voglia di reazione che ha tutta la gente di Maranello. Negli anni passati ho sperimentato prima da avversario e poi da ferrarista la capacità di rimontare della Scuderia.
Mi ricordo bene di quando ero alla Renault nel 2006 nella prima parte della stagione avevo preso un grande vantaggio ma poi la Ferrari seppe sviluppare la macchina così bene da permettere una grande rimonta a Schumacher, che mi superò a due gare dalla fine.
E poi c’è l’esempio dello scorso anno: in Turchia prima e in Inghilterra poi ci dicevano che dovevamo pensare all’anno successivo ma noi non abbiamo mollato e siamo arrivati a giocarci il titolo fino all’ultimo giro dell’ultima gara. Suona come uno slogan ma è la pura verità: mai mollare in Formula 1!

Se la stagione automobilistica non mi ha dato ancora grandi soddisfazioni, almeno sul fronte calcistico ne è arrivata una. Sono stato molto contento per la vittoria del Real Madrid nella finale della Copa del Rey contro il Barcellona: era un titolo che ci mancava da tantissimo tempo ed è arrivato al termine di una partita molto intensa. Ora ci aspetta una semifinale di Champions League, ancora contro il Barça. Comunque vada, sarà una sfida appassionantissima: ovviamente, speriamo che vinca la squadra di Mourinho
!"

21 aprile 2011

Flavio Briatore in difesa di Fernando Alonso

Fernando Alonso è circondato da molte critiche per il pessimo avvio di stagione 2011 della Ferrari. I più, che l'anno scorso sono saliti agevolmente sul carro dei quasi-vincitori, si dimenticano che il grosso della colpa sta nella macchina, ma lo spagnolo, vuoi per sfortuna, vuoi per poca brillantezza, non è riuscito a mettere del suo in un progetto che forse sarebbe meglio iniziare da capo.

Accusato di non essere riuscito a tirar fuori il guizzo del campione che consente nei momenti difficili di tenere a galla la zattera (ma la zattera mica può stare sempre e solo sulle spalle di Fernando).

Si va dalla stampa brasiliana pro-Massa, che lo definisce "un cattivo perdente", fino ai suoi connazionali che lo accusano di essere stato troppo conservativo, di non aver giocato all’attacco.
In sua difesa, arriva Flavio Briatore, il padre sportivo e grande amico: secondo il geometra di Cuneo, alla Ferrari manca un po’ di creatività per tornare ad essere la scuderia di riferimento all’interno del panorama della Formula 1 e si è così espresso a Sky Sport.

"Il pilota è importante, ma l’auto ancora di più. Il problema alla Ferrari è la macchina. Fernando voleva la Ferrari a ogni costo. È più che soddisfatto e farà tutto ciò che può per renderla ancora più competitiva".

Domanda lecita. Tutti i presunti tifosi che fino all'anno scorso lo supportavano dove sono finiti? A.A.A. falso tifoso CERCASI!

Stipendi degli sportivi: Fernando Alonso davanti a Valentino Rossi

L’emittente televisiva americana Espn ha calcolato gli ingaggi degli sportivi più ricchi: l'italiano Valentino Rossi la fa da padrone tra gli italiani mentre i due ferraristi risultano comunque tra i più pagati. Sicuramente non possono lamentarsi, anche se rispetto ad alcuni sportivi celebri guadagnano una miseria.

Facciamo ad esempio il confronto con l'asso del baseball americano e dei New York Yankees Alex Rodriguez, o il pugile filippino Manny Pacquaio, che viaggiano attorno ai 32 milioni di dollari l’anno e sono gli sportivi più pagati al mondo secondo il calcolo effettuato dagli specialisti dell’emittente televisiva americana Espn, Entertainment and Sports Programming Network.

Lo spagnolo ha un salario annuale di 22 milioni e 700mila dollari, mentre il brasiliano di milioni ne prende 17. Insomma, alla voce stipendi piloti la Ferrari conteggia quasi 40 milioni di dollari.
Ferando Alonso è pagato più di Valentino Rossi, al quale la Ducati sborsa, sempre secondo Espn, 20.8 milioni di dollari a stagione, e di Cristiano Ronaldo, stella del Real Madrid, che riceve 20 milioni di dollari annuali.


La lista completa degli sportivi più ricchi stilata da Espn, che sarà diffusa tra una decina di giorni e considera solo ed esclusivamente gli ingaggi puri, senza sponsorizzazioni.

20 aprile 2011

L'allenamento dei piloti di F1 - ve lo spieghiamo noi!

Lo sapete tutti: i piloti ormai con le tecnologie di questa F1 sono degli atleti completi. Devono avere una forma fisica che possa permettergli di dare sempre il 100% in occasione di prove, qualifiche e gara e poi è a dir poco normale e ovvio che ci sono alcune gare dove i piloti puntano a raggiungere il massimo risultato col minimo sforzo e viceversa.
L'allenamento di un pilota, si suddivide circa in 4 fasi: testa e collo, spalle e braccia, addome e schiena e infine non dimentichiamo il lavoro aerobico.

Allenamento di testa e collo:

Durante una gara automobilistica il tratto cervicale del pilota è sottoposto a sollecitazioni di tipo longitudinale e soprattutto di tipo trasversale (per effetto di curve e brusche frenate). A questo bisogna aggiungere che anche la massa del casco costituisce un peso ulteriore per la muscolatura del collo, la quale deve sopportare stimoli dell’ordine di 3-4 G (G sta per gravità terrestre; 4G significa che il corpo subisce accelerazioni pari a 4 volte il suo peso normale), molto simili a quelle di un pilota di aerei militari, che si ripercuotono sul corpo centinaia di volte durante ogni gara. La soluzione migliore per limitare i danni del tratto cervicale è data dall’allenamento specifico dei muscoli del collo, attraverso una preparazione atletica attuata con esercizi di flessioni anteriori, posteriori e laterali del capo e con esercizi di retropulsione dello stesso.
Per incrementare il carico, potete eseguire il movimento in posizione orizzontale (proni o supini), in modo da lavorare contro forza di gravità. In seguito gli stessi esercizi possono essere eseguiti indossando il casco di guida o con l’ausilio di elastici.

Allenamento di spalle e braccia:

Gli arti superiori sono quelli che hanno un contatto più diretto con le sollecitazioni che il terreno trasmette al volante. L’avambraccio del pilota è sottoposto a continue sollecitazioni vibratorie che lo inducono, durante tutto il periodo di gara, a mantenere una forte contrazione di base delle braccia, la quale viene notevolmente enfatizzata durante le sterzate, obbligando il pilota a ripetuti carichi di lavoro di circa 30-40 kg. L’allenamento degli arti superiori prevede, oltre a tutti i classici esercizi di potenziamento per spalle e braccia, come ad esempio le alzate laterali e frontali, i curl con manubri e il french press con bilanciere, anche specifici esercizi di resistenza alla forza per i muscoli dell’avambraccio. Per questi ultimi si utilizzano carichi bassi o medi, inseriti in un contesto di esercizi quali: flessioni dorsali e palmari delle mani, simulazioni di guida a braccia tese impugnando pesetti, circonduzione di polsi con le "Power Ball" (palline che contengono all’interno un sistema giroscopico che tende ad aumentare il carico all’aumentare della velocità di circonduzione) e altre diavolerie simili.

Allenamento di addome e schiena:
Quando il corpo umano è in posizione eretta, gli arti inferiori, soprattutto se flessi, riescono a fungere da ammortizzatori per quasi tutte quelle sollecitazioni che si trasmettono in direzione "piedi- testa", cioè in senso longitudinale all’asse corporeo. Al contrario, quando siamo seduti, le gambe non possono ricoprire il ruolo di ammortizzatori. Saranno quindi tutte le altre strutture corporee, glutei, addome e colonna vertebrale, ad assorbire le sollecitazioni verticali derivate dalle vibrazioni della macchina e dai sobbalzi improvvisi che questa compie durante la gara. E’ da notare che l’intensità delle sollecitazioni decresce all’aumentare della distanza verticale che queste devono percorrere, pertanto le zone soggette a maggiori sollecitazioni saranno i glutei e la zona lombare, mentre la testa risulterà meno colpita dalle scosse che provengono dal sedile dell’auto. Questo comporta un grosso sovraccarico per le strutture della colonna vertebrale, che può essere in parte alleviato, se la muscolatura adibita al sostegno del rachide è tonica e funzionale. Non possono quindi mancare gli esercizi di crunch (semplici o con rotazione) per il tratto addominale e le estensioni del busto per il tratto lombare, seguiti, a fine allenamento da esercizi di scarico per la colonna vertebrale.

Allenamento aerobico:
Durante le gare di Formula la frequenza cardiaca dei piloti si mantiene intorno a valori di 110-160 battiti al minuto, con picchi massimi di circa 190 battiti durante i momenti di più intenso stress psicofisico. L’innalzamento della frequenza cardiaca è dovuto, in effetti, più a stati di tipo emozionale piuttosto che ad un carico di lavoro fisico vero e proprio.
Infatti le discipline di tipo motoristico sono accompagnate da una forte componente emotiva, che determina particolari coinvolgimenti dei sistemi nervoso ed endocrino, nonché dell’apparato cardiocircolatorio.
Detto ciò, l’allenamento dei piloti deve prevedere delle sessioni di lavoro aerobico, che permettano al cuore di essere sempre pronto a carichi improvvisi, rispondendo al meglio, qualunque sia l’origine dello stimolo scatenante. A questo scopo utilizzeremo un cardiofrequenzimetro per monitorare le variazioni della frequenza cardiaca durante il lavoro, la quale si manterrà su valori di 120- 160 bpm a seconda del tipo di allenamento prescelto.

Per evitare situazioni di noia, è bene utilizzare vari attrezzi: corsa all’aperto e su runner bike in versione indoor e outdoor. Molto utile l’allenamento all’armoergometro, che ci permette di effettuare un esercizio aerobico utilizzando al contempo un lavoro di endurance per i muscoli degli arti superiori.

Per queste utilissime informazioni il blog ringrazia il sito http://www.italianbody.com/

19 aprile 2011

Le pagelle CINESI by Valerio lo Muzzo


"Da 0 a 10" - le pagelle del GP della Cina
Abbiamo assistito ad uno dei gran premi più emozionanti del recente passato, animato dal caos gomme, dal recupero di Webber, e dal trionfo di Hamilton. Abbiamo assistito a grandi cambiamenti rispetto lo scorso anno, dettati principalmente dall’usura, voluta o meno, delle nuove PZERO le quali hanno costretto a non poco lavoro gli strateghi dei singoli team. Basta chiedere a McLaren, RedBull e Ferrari, tanto confuse quanto persuase nel ritrovarsi, prima davanti, poi dietro, poi sul podio, o fuori, nell’arco dei 56 giri cinesi. Analizzeremo quanto visto nella casa del dragone nel solito, scontato e consueto modo.

VOTO 0 AL PIT STOP DI BUTTON
Forse non sarà contento del trattamento che gli riservano in McLaren, o forse è semplicemente invidioso di quanto fanno in RedBull. Sta di fatto che Jenson, nel corso del primo cambio gomme, si ferma dalla concorrenza, la quale lo invita con molta gentilezza a lasciare spazio al loro cliente. In questo modo ha perso il vantaggio accumulato in gara, e forse anche un podio, chi lo sa. Questo errore gli è costato una posizione.
BURLONE

VOTO 1 A SERGIO PEREZ
Gara molto animata per il messicano, e risultato da dimenticare. E’ molto aggressivo il rookie, forse troppo. Va in crash con Sutil e ne paga le conseguenze con un drive trough. Chiude diciassettesimo una gara in cui sperava fortemente di andare a punti.
CONFUSO

VOTO 2 AI MECCANICI TORO ROSSO
A fine gara l’unico ritiro di giornata è stato quello di Alguersuari, tradito dai propri meccanici e da un difetto di montaggio della posteriore destra, la quale dopo poche tornate si stacca dalla vettura rimbalzando pericolosamente a destra e manca. Peccato per lo spagnolo, vista l’ottima qualifica del giorno prima. Precisamente la migliore nella sua carriera.
SBADATI

VOTO 3 NICK HEIDFELD
Dopo il podio malese il pilota tedesco fa seguire una prestazione deludente, complice una Lotus Renault leggermente appannata rispetto sette giorni fa. In qualifica Nick non è affatto “The Quick” e il sedicesimo tempo la dice lunga. In gara non riesce a risalire, giugendo dodicesimo a traguardo.
SAZIO

VOTO 4 ALLA STRATEGIA FERRARI
Doveva essere la gara della riscossa, ma lo è stata solo sulla testa degli uomini in rosso. Dopo uno start effervescente, Massa ed Alonso hanno pagato la scelta del muretto di puntare su due soste, ben sapendo che 25 giri su pnumatici a mescola dura sarebbero stati una grossa impresa. Magari si poteva optare su scelte diverse tra piloti, anziché forzare entrambi con una strategia ad alto rischio, ma per far ciò in casa Ferrari erano sicuri, forse troppo, delle loro decisioni.
RISCHIATUTTO

VOTO 5 ALLE NUOVE GOMME PIRELLI
Quale voto più azzeccato per le nuove coperture tanto incerte quanto spettacolari. Tra i tifosi c’è chi ritiene utile questa scelta dell’alto degrado e chi non la concepisce minimamente. Sta di fatto che lo spettacolo sembra giovarne. Almeno finora.
INCOGNITE

VOTO 6 A MICHAEL SCHUMACHER
Compensa una pessima qualifica con una gara concreta, costante e intelligente, guidato dal maestro Brawn al muretto. Parte alla grande, poi risale fino all’ottavo posto minacciando seriamente Alonso nel finale. Una prestazione positiva da confermare nei prossimi gran premi.
VOLENTEROSO

VOTO 7 A NICO ROSBERG
Anche lui torna nelle zone Top, sfruttando fin da subito le migliorie apportate dal team soprattutto in qualifica conquistando la quarta piazza sulla griglia. In gara lotta perennemente per i primi posti, ma la distanza tecnica da RedBull e McLaren si fa sentire. Chiude quinto davanti le Ferrari il che è già un buon risultato.
RITROVATO

VOTO 8 A SEBASTIAN VETTEL
Non proprio perfetto stavolta il tedesco. Immenso in qualifica, ma in gara già allo start parte male, salvo poi rimediare con un grande sorpasso su Hamilton e approfittando dell’errore di Button ai box. Accetta la strategia impostagli dal team, seppur si rivela quella sbagliata. Chiude secondo, ma considerata la situazione va strabene così.
RAGIONIERE

VOTO 9 A LEWIS HAMILTON
Torna alla vittoria dopo l’ultima ottenuta in Belgio la scorsa estate, e lo fa nella giornata in cui ha rischiato di partire dai box. Parte alla grande e una volta messo sulla strada giusta dal team conquista la vittoria, sopravanzando un Vettel con le gomme alla frutta nel finale. Tra tutte le osservazioni, si fa presente che ogni qual volta il pilota inglese si trovi in difficoltà, riesce sempre ad uscirne alla grande e spesso da vincente. A tal motivo, dal prossimo gran premio, in McLaren stanno escogitando di tutto e di più per “stimolare” al meglio lo spirito del campione che c’è in Lewis.
CANNIBALE

VOTO 10 A MARK WEBBER
Regala così tanti sorpassi in gara al punto da perderne il conto. La prestazione del pilota australiano è stupefacente, e non si vedevano imprese del genere sull’asciutto da un bel po’. Dopo esser partito con le gomme dure, il buon Mark ha cambiato letteralmente marcia a metà gara, quanto il resto della truppa navigava su pnematici a mescola dura o morbida usurata. Il resto è tutto un mix tra bravura, grinta e superiorità del mezzo. Con un po’ di continuità in più potrebbe conquistare quel titolo mondiale perso di un nulla lo scorso anno.
HIGHLANDER

di Valerio lo Muzzo preso da http://onlyf1.wordpress.com/

17 aprile 2011

Fernando Alonso: una differente strategia non avrebbe cambiato la situazione

Fernando Alonso si è detto convinto che la una strategia di tre soste non avrebbe cambiato la sua situazione durante il Gran Premio. Il pilota della Ferrari ha chiuso la gara in settima posizione dopo aver adottato una strategia a due soste che lo ha rallentato.

"Vedremo ora quale era la strategia migliore. E’ molto facile scegliere la strategia quando hai la vettura piu’ veloce ed è molto difficile quando sei lento. Webber oggi ha dimostrato che la qualifica non è molto importante. La cosa piu’ importante è avere u nbuon degrado delle gomme e una buona strategia, e quest’anno si puo’ superare.
Come ho detto, la cosa piu’ semplice è avere una vettura veloce, come la Red Bull, puoi rientrare tre, due o una volta e finire sul podio. Dobbiamo migliorare la vettura prima di tutto. Non penso che sarebbe cambiato molto. Siamo molto piu’ lenti degli altri che ci precedono quindi avremmo concluso con un risultato simile. Non ho avuto particolari problemi. Semplicemente non eravamo veloci in alcuna fase della gara e abbiamo perso continuamente posizioni. Poi abbiamo optato per una strategia a due soste e un certo punto sembravamo in una buona posizione ma gli altri sono risaliti come proiettili. Abbiamo provato a tenere duro e finire la gara in qualsiasi posizione
" ha concluso Alonso.

[SCANDALO] La FIA ha richiesto gomme scadenti e tutti a dar la colpa a Domenicali

Quando la Ferrari va male in gara si urla allo scandalo e al licenziamento di Domenicali - permettetemi... storia vecchia e inutile! Per la disastrosa strategia i perchè e i per come vanno richiesti a Pat Fry, colui che è pagato per studiare ad arte strategie perfette che però mancano inevitabilmente.

Se io fossi una tifosa della Ferrari vorrei chiedere delle spiegazioni anche al signor Montezemolo. Lui come noi vede che ogni anno a inizio campionato la Ferrari è carente sui soliti aspetti e continua a mantenere gli stessi uomini nei così detti posti chiave.

Ma la colpa di tutto è maggiormente e come sempre della FIA (e lo affermo senza paure). Sono andata a ricercare uno stralcio di un articolo che feci lo scorso anno: «La Pirelli ha poche colpe, la scelta di produrre gomme che durassero poco, è stata avallata dalla FIA per ragioni di spettacolo». Bene, come l'ho saputo io, lo sanno anche i team. Allora mi chiedo: perchè i team non si sono ribellati? Semplice: MONEY ARE CALLING!

Inizia a farmi davvero schifo questa F1! Tutto ruota attorno ai soldi. Manca genuinità e competizione vera. Quando due come Hamilton e Alonso la settimana scorsa lottano sul serio sono penalizzati, poi però la Fia ci offre queste perle: cedimenti di prestazione delle gomme improvvisi e conseguenti pit stop, sono più spettacolari delle battaglie vere. Giusto?!

Cina - la gara: Hamilton trionfa in Cina

Lewis Hamilton ha vinto il Gran Premio della Cina battendo Sebastian Vettel. Il pilota della McLaren Mercedes ha superato il campione del mondo della Red Bull a pochi giri dalla fine sfruttando una migliore strategia di gestione delle gomme.
Il pilota tedesco della Red Bull ha chiuso al secondo posto davanti il compagno di squadra Mark Webber autore di una grande rimonta.
Jenson Button è quarto con l’altra McLaren davanti a Nico Rosberg (Mercedes) e alle Ferrari in crisi nera di Felipe Massa e Fernando Alonso, sesto e settimo.
Ottavo posto per Michael Schumacher(Mercedes) davanti alla Renault di Petrov e alla Sauber di Kobayashi. In basso i tempi completi del GP di Cina.

16 aprile 2011

Alonso su Mourinho: quando parla ha quasi sempre ragione

Piccola parentesi calcistica per il pilota spagnolo della Ferrari, Fernando Alonso che ai microfoni della Gazzetta dello Sport si lascia volentieri andare ad un paio di battute sul Real Madrid, la sua squadra del cuore di calcio e sul tecnico Mourinho, che, dice "quando parla ha quasi sempre ragione, anche se a volte non piace quello che dice".

Non è la prima volta che Alonso si lascia andare a battute sul mondo del calcio: l'anno scorso, di questi tempi, a che gli chiedeva cosa pensasse dell'ipotesi che il tecnico interista Mourinho approdasse a Madrid rispose che "non sono io quello che comanda al Real, ma mi piacerebbe vedere il Real Madrid vincere con qualsiasi allenatore".

L'intervista poi ha virato su argomenti più affini alla professione di Alonso: la stagione in corso, la Ferrari, l'exploit delle Red Bull e le prospettive future, sia su questo campionato di Formula Uno che sul suo futuro lavorativo.

Alonso: per ora il 5° è il massimo risultato

Fernando Alonso non è minimamente sorpreso di questo quinto posto in griglia.

"Come in Australia purtroppo siamo ancora in terza fila. In una settimana non cambiano le cose, però in qualifica stiamo migliorando e credo che saremo piu vicini anche in gara. Il nostro compito è fare sempre il massimo. Quinto e sesto è un buon risultato. Ho scelto un compromesso tra prudenza, strategia e prestazione.
Non penso che ci stiamo allontanando dagli avversari.
Ci sono grandi differenze tra i vari circuiti, e soprattutto gli altri team stanno portando il 50-60% di pezzi nuovi ad ogni gara. In particolare la Mercedes e infatti abbiamo visto che sono riusciti a fare un salto in avanti. Noi cercheremo di fare lo stesso quando arriveranno i pezzi nuovi.
Non sono stato prudente e non mi sono risparmiato.
E' un compromesso tra rischio e strategia, che solo a fine qualifica è valutabile. Per evitare errori come quello di Heidfeld che nelle ultime qualifiche è finito fuori dal Q1 per aspettare troppo o risparmiare un treno di gomme per la gara.
Noi abbiamo poco da pensare, non siamo abbastanza competitivi. Non dobbiamo inventare niente. L'unico obiettivo è passare comodi il Q1 e Q2, per dare tutto nel Q3 senza errori pesanti. Per questo la terza fila è il massimo e non si poteva fare di più.
Abbiamo la macchina identica alla Malesia, e infatti siamo nella stessa posizione.
Non c'erano da fare calcoli, anchce se con Webber fuori al Q1 si era aperta una speranza, ma poi la Mercedes è migliorata però loro hanno un degrado elevanto delle gomme in gara e cercheremo di approfittarne per batterli in gara
".

da Sportmediaset

Cina - le qualifiche: Vettel è ancora in pole.

Terzo appuntamento iridato dell'anno e terza pole position per Sebastian Vettel, che è riuscito a segnare il miglior tempo con estrema facilità sul circuito di Shanghai, nelle qualifiche del Gran Premio della Cina.
Chi aspettava di vedere in prima fila entrambe le Red Bull è rimasto deluso. A inseguire il tedesco non c'è il compagno di squadra Mark Webber ma le due McLaren rispettivamente di Button e Hamilton, comunque davanti a Rosberg e alle Ferrari di Alonso e Massa.
L'australiano della Red Bull è clamorosamente uscito già in Q1 e domani partirà diciottesimo a causa di un errore strategico: il team gli ha montato un set di gomme dure quando tutti, avversari diretti compresi, stavano girando con le gomme morbide. Errore tattico involontario o volontario visti i precedenti del 2010, quando il pilota battagliava con Vettel per il mondiale e alcune scelte dei box pervero penalizzarlo.
La McLaren continua a confermarsi seconda potenza del mondiale con i suoi alfieri, una gran bella soddisfazione dato che i tempi delle sessioni invernali la davano, in automatico, fuori dalla possibile lotta per i giochi iridati.
La sorpresa di oggi ha il nome di Nico Rosberg che riesce a mettere la sua Mercedes W02 in seconda fila. È lui la gioia della casa di Stoccarda se la compariamo alla modesta prestazione di Michael Schumacher, quattordicesimo e protagonista di un errore in curva durante le prove ufficiali.
Caotica Q2 la potremo definire: i piloti sono stati penalizzati da una bandiera rossa causata da un guasto sulla vettura di Vitaly Petrov che ha bloccato il cronometro della sessione sui due minuti, costringendo tutti i piloti che stavano per effettuare il proprio giro veloce a iniziare tutto da capo. I più danneggiati sono sicuramente le due Williams, le Sauber, Sutil e Heidfeld che hanno terminato le loro qualifiche senza poter effettuare il giro veloce.
Il russo della Lotus Renault partirà decimo perché anche se non ha potuto partecipare all'ultima sessione per il guasto, era già classificato.
Terza fila tutta Ferrari, con Fernando Alonso (1'35''119) più veloce di Felipe Massa solo per 26 millesimi. Un abisso separa la scuderia del Cavallino rampante dai bibitari: le Ferrari girano quasi due secondi più lente.
Sono riuscite a qualficarsi nella top-ten entrambe le Toro Rosso che scatteranno dal settimo posto con Alguersuari e dal nono con Buemi.
Paul di Resta, festeggia felicemente il suo compleanno e inizia probabilmente a dare fastidio a qualche big con il suo odierno e inaspettato ottavo tempo.
In fondo alla griglia ci sono sempre le due Team Lotus di Trulli e Kovalainen che riescono a avere la meglio sulle Virgin e sulle HRT con tutti i piloti che riescono tranquillamente a rimanere all'interno del 107%.
Quella di domani sarà una gara davvero interessante a causa delle grandi novità mescolate sulla griglia: un Webber in grande rimonta, le McLaren che faranno di tutto per sopravvanzare il tedesco della Red Bull e il solito Vettel nel ruolo della lepre. Sia mai che si stanchi di questo ruolo.

Riportiamo la classifica completa di queste qualifiche del GP di Cina:

1. Sebastian Vettel 1m33.706s
2. Jenson Button 1m34.421s + 0.715
3. Lewis Hamilton 1m34.463s + 0.757
4. Nico Rosberg 1m34.670s + 0.964
5. Fernando Alonso 1m35.119s + 1.413
6. Felipe Massa 1m35.145s + 1.439
7. Jaime Alguersuari 1m36.158s + 2.452
8. Paul di Resta 1m36.190s + 2.484
9. Sebastien Buemi 1m36.203s + 2.497
10. Vitaly Petrov (nessun tempo)
11. Adrian Sutil 1m35.874s + 1.388
12. Sergio Perez 1m36.053s + 1.567
13. Kamui Kobayashi 1m36.236s + 1.750
14. Michael Schumacher 1m36.457s + 1.971
15. Rubens Barrichello 1m36.465s + 1.979
16. Nick Heidfeld 1m36.611s + 2.125
17. Pastor Maldonado 1m36.956s + 2.470
18. Mark Webber 1m36.468s + 1.196
19. Heikki Kovalainen 1m37.894s + 2.622
20. Jarno Trulli 1m38.318s + 3.046
21. Jerome D'Ambrosio 1m39.119s + 3.847
22. Timo Glock 1m39.708s + 4.436
23. Tonio Liuzzi 1m40.212s + 4.940
24. Narain Karthikeyan 1m40.445s + 5.173

15 aprile 2011

Cina - le prove libere di oggi

Non perdono tempo le Red Bull. Vettel e Webber sono già al primo e secondo posto nella classifica dei tempi dopo la prima sessione di prove libere del Gran Premio della Cina 2011.
Dietro a Sebastian Vettel e Mark Webber troviamo le due McLaren di Lewis Hamilton e Jenson Button. Le carte in tavola non sono cambiate dall'ultimo appuntamento.
Probabilmente causa intenso lavoro di tipo aerodinamico, la Ferrari è più attardata. I risultati di questi sforzi si dovranno vedere, semmai, domani nelle qualifiche. Sebastian Vettel ha ottenuto il miglior tempo nella prima sessione di prove libere fermando il cronometro sull’1.38.739. Gli altri risultano dispersi.
La McLaren, terza e quarta rispettivamente con Hamilton e Button, becca oltre due secondi. Seguono Heidfeld con la Lotus, Massa con la Ferrari, Perez con la Sauber, Maldonado con la Williams, Petrov con l’altra Lotus, Buemi con la Toro Rosso per quanto riguarda la top-ten. Alonso è dodicesimo.
A proposito della Ferrari, segnaliamo che lo spagnolo si è dedicato a specifici test aerodinamici, girando a velocità costante ed utilizzando una vernice speciale sul corpo vettura che consente ai tecnici di verificare ed analizzare il comportamento dei flussi d’aria.

Di seguito riportiamo i dati completi delle prove libere 1:

1. Sebastian Vettel Red Bull-Renault 1.38.739
2. Mark Webber Red Bull-Renault 1.39.354 + 0.615
3. Lewis Hamilton McLaren-Mercedes 1.40.845 + 2.106
4. Jenson Button McLaren-Mercedes 1.40.940 + 2.201
5. Nick Heidfeld Renault 1.40.987 + 2.248
6. Felipe Massa Ferrari 1.41.046 + 2.307
7. Sergio Perez Sauber-Ferrari 1.41.189 + 2.450
8. Pastor Maldonado Williams-Cosworth 1.41.222 + 2.483
9. Vitaly Petrov Renault 1.41.231 + 2.492
10. Sebastien Buemi Toro Rosso-Ferrari 1.41.328s + 2.589
11. Nico Rosberg Mercedes 1.41.361 + 2.622
12. Fernando Alonso Ferrari 1.41.434s + 2.695
13. Adrian Sutil Force India-Mercedes 1.41.494 + 2.755
14. Heikki Kovalainen Lotus-Renault 1.41.579 + 2.840
15. Paul di Resta Force India-Mercedes 1.41.610 + 2.871
16. Daniel Ricciardo Toro Rosso-Ferrari 1.41.752 + 3.013
17. Rubens Barrichello Williams-Cosworth 1.41.939 + 3.200
18. Michael Schumacher Mercedes 1.42.301 + 3.562
19. Kamui Kobayashi Sauber-Ferrari 1.43.792 + 5.053
20. Jerome D’Ambrosio Virgin-Cosworth 1.44.089 + 5.350
21. Tonio Liuzzi HRT-Cosworth 1.44.359 + 5.620
22. Timo Glock Virgin-Cosworth 1.44.438 + 5.699
23. Luiz Razia Lotus-Renault 1.44.542 + 5.803
24. Narain Karthikeyan HRT-Cosworth 1.45.019 + 6.280

Sebastian Vettel ha ottenuto il miglior crono girando in 1.37.688 anche nella seconda sessione di prove libere. Dietro al pilota della Red Bull, le McLaren di Lewis Hamilton e Jenson Button, staccate di pochi decimi.
Continuano a migliorare le prestazioni di Nico Rosberg e Michael Schumacher che hanno fatto segnare tempi incoraggianti per la Mercedes con il quarto e quinto posto, a meno di mezzo secondo dal miglior tempo della giornata.
Felipe Massa giunge sesto con la Ferrari, mentre Fernando Alonso è solo quattordicesimo. Continuano ad arrancare le due Ferrari: se Massa riesce a strappare il sesto tempo, Alonso è solo quattordicesimo accusando un problema idraulico sulla sua macchina.
Lo spagnolo del Cavallino Ramapante è tornato in pista a fine sessione, completando un run a gomme morbide ma senza l’utilizzo dell’ala mobile.
Ancora una sessione difficile per Nick Heidfeld che dopo l’incidente della mattina, ha toccato ancora le barriere dopo un fuoripista alla curva 12.

Di seguito riportiamo i dati completi delle prove libere 2:

1. Sebastian Vettel RBR-Renault 1.37.688
2. Lewis Hamilton McLaren-Mercedes 1.37.854 0.166
3. Jenson Button McLaren-Mercedes 1.37.935 0.247
4. Nico Rosberg Mercedes 1.37.943 +0.255
5. Michael Schumacher Mercedes 1.38.105 +0.417
6. Felipe Massa Ferrari 1.38.507 0.819
7. Adrian Sutil Force India-Mercedes 1.38.735 1.047
8. Nick Heidfeld Renault 1m38.805s + 1.117 26
9. Vitaly Petrov Renault 1.38.859 1.171
10. Mark Webber RBR-Renault 1.39.327 1.639
11. Kamui Kobayashi Sauber-Ferrari 1.39.538 +1.850
12. Pastor Maldonado Williams-Cosworth 1.39.667 +1.979
13. Sebastien Buemi STR-Ferrari 1.39.771 +2.083
14. Fernando Alonso Ferrari 1.39.779 +2.091
15. Jaime Alguersuari STR-Ferrari 1.39.828 +2.140
16. Rubens Barrichello Williams-Cosworth 1.39.925 2.237
17. Sergio Perez Sauber-Ferrari 1.39.953 +2.265
18. Heikki Kovalainen Lotus-Renault 1.40.476 +2.788
19. Jarno Trulli Lotus-Renault 1.41.482 +3.794
20. Narain Karthikeyan HRT-Cosworth 1.42.902 +5.214
21. Vitantonio Liuzzi HRT-Cosworth 1.43.850 +6.162
22. Jerome d’Ambrosio Virgin-Cosworth 1.44.008 +6.320
23. Timo Glock Virgin-Cosworth 1.44.747 +7.059
24. Paul di Resta Force India-Mercedes (senza tempo)

La Grande Storia della Ferrari - appuntamento in edicola


Lo scorso 11 aprile, avete sicuramente trovato in edicola il primo dei 15 dvd sulla Ferrari che La Gazzetta dello Sport, Fabbri Editore, in collaborazione con Rai Sport e Rai Trade hanno deciso di far uscire in edicola.
L'opera è composta da 15 dvd inediti ognuno ricco di contenuti.
Le uscite presentano un vero e proprio film, dalle vittorie memorabili, all’epopea degli anni 70, da Alonso e la scuderia di oggi, alle emozioni più belle di sempre; dai modelli stradali che hanno fatto la storia e le competizioni leggendarie, come la Mille Miglia e la 24 ore di Le Mans.
Ogni dvd sarà inoltre arricchito da un extra, che in alcuni casi presenterà animazioni 3d di alcuni dei modelli che sono entrati nella storia della Formula 1. Emozioni dopo emozioni vi faranno rivivere la storia del Cavallino ormai diventato un mito in tutto il mondo.
La seconda uscita la troverete in edicola lunedì 18 aprile e conseguentemente usciranno con cadenza settimanale.

Avete perso il primo numero e non sapete dove ordinarlo? È possibile trovare i numeri non più disponibili in edicola sullo store on-line della Gazzetta dello Sport.


Di seguito, vi propongo il piano dell'opera completo:
1) Le vittorie memorabili (uscito l'11 aprile)
2) La riscossa delle rosse (in uscita il 18 aprile)
3) I favolosi anni '70 (in uscita il 26 aprile)
4) Alonso e la scuderia di oggi (in uscita il 2 maggio)
5) Sorpassi d'autore (in uscita il 9 maggio)
6) I piloti del cuore (in uscita il 16 maggio)
7) La Ferrari di Luca Cordero di Montezemolo (in uscita il 23 maggio)
8) I cavalieri della rossa (in uscita il 30 maggio)
9) Enzo Ferrari (in uscita il 6 giugno)
10) Il mito oltre la F1 (in uscita il 13 giugno)
11) Le Ferrari più belle di sempre (in uscita il 20 giugno)
12) I mondiali in bianco e nero (in uscita il 27 giugno)
13) Le Ferrari più estreme (in uscita il 4 luglio)
14) La fabbrica dei sogni e le Ferrari di oggi (in uscita l'11 luglio)
15) Tutto il mondo Ferrari (in uscita il 18 luglio)


14 aprile 2011

Preoccupazione radiazioni!

La F.1 è preoccupata dall'allarme radiazioni: il disastro nucleare di Fukushima, ormai paragonato apertamente a quello di Chernobyl, preoccupa non poco parecchi protagonisti del Circus vista la vicinanza di Shanghai al Giappone.
La paura è che il vento possa aver già causato contaminazioni del cibo in quella zona del pianeta e Fernando Alonso è stato fra i primi a manifestare la sua inquietudine confessando che sta mangiando barrette energetiche e riso cotto nell’acqua minerale per evitare guai.
Gli alimenti a rischio sono proprio la carne, uova, latte e acqua non minerale, e molti team comunque hanno deciso di portarsi da casa le riserve di alimenti non contaminati.

13 aprile 2011

Fernando Alonso: le biglie di gomma sono pericolose. Pirelli agisci!

Fernando Alonso è preoccupato per le biglie di gomma che si depositano in pista man mano che i pneumatici si consumano. Dopo la gara sia Sebastian Vettel sia Paul Di Resta avevano raccontato di essere stati colpiti durante la gara da queste palline che vengono letteralmente "sparate" al passaggio delle monoposto. Il pilota spagnolo solleva un problema differente da quello già sottolineato dai colleghi: sbandare e finire fuori pista e come lui stesso spiega: "il circuito di Sepang è largo e ha grandi vie di fuga ma in piste strette tipo Montecarlo, Montreal o Singapore c'è da preoccuparsi". Il problema si presenta in fase di doppiaggio, quando la monoposto più veloce passa sul lato sporco dell'asfalto. Un fenomeno che già si era presentato nei test della sessione invernale.
"Se questi marbles si attaccano alle ruote, alla curva dopo sbagli la frenata e vai fuori. Bisognerà stare attenti".

La casa italiana, fornitrice unica della F1, assicura che non ci sono pericoli per il pubblico, come temeva Vettel.

"Anche su tracciati cittadini i marbles non finiscono così lontani da arrivare agli spettatori"- ha risposto seccamente la Pirelli.

Al momento non sono previsti cambiamenti nelle mescole o nella struttura delle gomme, anche perché già venerdì il Circus tornerà in pista a Shanghai per le prove libere del GP di Cina.

"Ascolteremo le osservazioni dei team. La formazione di marbles è un fenomeno ben conosciuto. Negli anni '80 queste biglie erano molto più dure e i piloti per proteggersi indossavano guanti rinforzati sul dorso. Adesso si tratta di materiale morbido che tende a riappiccicarsi agli pneumatici".


Una preoccupazione che colpisce non poco Alonso che teme la perdita di aderenza e la conseguente sbandata della vettura: voci di corridoio dicono che Vitaly Petrov, domenica scorsa, è stato protagonista della spettacolare uscita di pista attribuita a una biglia di gomma che ha fatto sbandare la sua Renault.

Cina - Alonso: A Shanghai voglio graffiare!

Fernando Alonso si avvicina alla gara di domenica in Cina consapevole che per la Ferrari si tratterà probabilmente di un'altra gara in difesa.
Lo spagnolo, non lascerà nulla di intentato: se dovesse ripresentarsi un'occasione favorevole, lui vorrà farsi trovare pronto ad afferrarla. In Cina non vuole ripetere lo sbaglio malese. E' stato sentito dal sito Ferrari e ha parlato a riguardo della gara malese, della situazione della Ferrari e di tanto altro.

"Mi dispiace non essere riuscito a salire sul podio. Avevamo la possibilità di farlo e sarebbe stato un ottimo risultato, utile anche per darci una bella spinta dal punto di vista del morale. Purtroppo, non è andata come volevamo: abbiamo pagato un prezzo molto caro al guasto al sistema di gestione dell'ala posteriore mobile".

Alonso ha affermato di essersi sentito col presidente Montezemolo, dopo la gara di Sepang.

"Non era contento e non posso dargli torto, nemmeno io lo sono. So che i tecnici, con cui mi sono sentito più volte in questi giorni, hanno individuato il problema e lo hanno messo a posto. Se il sistema avesse funzionato, avrei potuto superare comodamente Hamilton sul rettilineo dei box e non mi sarei trovato a lottare con lui ruota contro ruota, prendendomi dei rischi".

Uno dei problemi che attanaglia la Ferrari e Alonso è quello di tornare competitivi in qualifica, essenziale, per provare a stare più vicini alle Red Bull e alle McLaren.

"Così come avevamo visto in Australia, anche in Malesia la nostra prestazione in gara è stata decisamente migliore di quella in qualifica. A Sepang sia io sia Felipe avevamo un passo in grado di farci lottare per il podio e questo è stato un segnale importante, anche se non abbiamo raccolto quanto era nelle nostre possibilità. È chiaro che vorremmo sempre lottare per la vittoria ma, in questo momento, c'è una macchina, la Red Bull di Vettel, che sembra fuori portata".

La Ferrari se vuole recuperare punti importanti sulla concorrenza deve sbrigarsi a portare delle soluzioni funzionanti in gara.

"A Maranello i tecnici stanno lavorando tantissimo per cercare di migliorare la prestazione della 150° Italia. A Shanghai dovremmo provare un'ala anteriore e qualche altro aggiornamento aerodinamico: speriamo che diano qualche vantaggio ma dovremo valutarne bene il comportamento nelle prove di venerdì. L'obiettivo? Sarà simile a quello che avevamo in Malesia: difenderci in qualifica e cercare di sfruttare le opportunità che ci potrà offrire la gara".

Le pagelle MALESI by Valerio lo Muzzo

Da 0 a 10 ” – Le pagelle del Gp di Malesia.
Abbiamo assistito ad un gran premio altalenante, condizionato dall’eccessivo degrado delle nuove coperture Pirelli, quindi inusualmente caotico. Abbiamo assistito alla seconda vittoria di Vettel, confermatosi campione del mondo anche qualitativamente, driver di una vettura performante seppur privata, volutamente o meno, del sistema di recupero di energia cinetica. Abbiamo visto una Ferrari in crescita, con un ottimo passo in gara, ma deficiente in qualifica, al punto di condizionare i propri piloti ad uno start non certo da posizioni ottimali. Abbiamo visto una super Lotus-Renault, competitiva, affidabile e ben gestita dall’interno. Abbiamo visto questo e altro nel secondo appuntamento stagionale del 2011, adesso concentriamoci meglio su quanto accaduto nel modo ormai noto da qualche anno.
Da 0 a 10”, capitolo due: Malesia.

VOTO 0 ALLE PENALITÀ DI HAMILTON E ALONSO Siamo rimasti tutti sorpresi appena giunta la notizia a fine gara. Un duello emozionante, come quello tra lo spagnolo e l’inglese, non può concludersi con la penalizzazione di entrambi i piloti, visto che le stesse penalità sembrano contraddirsi l’un l’altra. Pessima gestione di un episodio normale, che può creare un precedente.
DISCUTIBILI

VOTO 1 AL SALTO DI VITALY PETROV Vince il premio “Fosbury” per l’eccezionale salto con la vettura oro-nero, compiuto nel finale di gara, rimediando la rottura del piantone dello sterzo e rinunciando ad un buon piazzamento. Oltre la partenza, la gara del russo si è arricchita di questo eccezionale “gesto tecnico” di cui non auguriamo il bis.
SPETTACOLARE

VOTO 2 AGLI PNEUMATICI PIRELLI Si squagliano nell’umidità malese come neve al sole, riproducendo quanto visto in Canada lo scorso anno. C’è poco da dire, un cambio gomme ogni 12-13 giri è davvero inconcepibile dal punto di vista tecnico. La prima esperienza in Malesia può essere un’attenuante, purchè questa non diventi un’abitudine.
INEFFICIENTI

VOTO 3 AL TEAM MERCEDES Ancora una brutta prestazione per la casa tedesca, a punti soltanto con Schumacher nono. Dopo aver interrotto lo sviluppo della vettura lo scorso anno per concentrarsi sulla nuova W02, Brawn&Co. appaiono nella situazione identica del 2010. Al momento il nuovo anno è cominciato male. Malissimo. BOCCIATO

VOTO 4 A LEWIS HAMILTON Non certo una giornata felice per l’inglese, scattato bene dalla seconda piazza, ma autore di una gara confusa e, probabilmente, troppo aggressiva. Egli stesso dichiara a fine gara che le gomme dure non hanno reso come si aspettava, ma, suo contrario, Button ha ottimizzato al meglio la resa delle nuove PZERO. Tiene come può su un Alonso arrembante, ma poi è costretto ad un quarto pit stop per riuscire a finire la gara…in pista.
CONSUMATORE

VOTO 5 A MARK WEBBER Dopo le grandi prestazioni nelle libere, l’australiano delude le aspettative domenica, complice una partenza non certo felice, che lo ha costretto ad una gara in recupero. Anche lui senza kers, risale fino al quarto posto preoccupando Heideld nel finale. Occasione persa.
INSOLUTO

VOTO 6 A FELIPE MASSA E FERNANDO ALONSO Riescono a limitare i danni in casa Ferrari, e lo fanno con un quinto e un sesto posto. Il brasiliano in partenza riesce a guadagnare posizioni, ma poi un pit-stop troppo lungo condiziona la sua gara. Alonso, invece, lotta per il podio, ma un errore di valutazione rovina tutti i suoi piani. Più che bene, è meglio dire poco male, ma per lottare per il titolo i risultati devono essere altri.
SUPERFICIALI

VOTO 7 A KAMUI KOBAYSHI Piazza la propria Sauber dietro i quattro Top Team della situazione, gestendo al meglio il consumo delle gomme, e risultando l’unico a fine gara ad aver contato solo due pit-stop. Lotta con Webber e Schumacher alla grande, poi si riprende di diritto quanto gli fu tolto in Australia. Ancora una volta confermatissimo.
CINICO

VOTO 8 A JENSON BUTTON Ogni qual volta vi sia un po’ di caos il buon Jenson riesce sempre a trovare la soluzione migliore. Concreto e funzionale l’inglese fa della strategia la sua arma principale, conquistando un secondo posto meritatissimo, senza la preoccupazione di Heidfeld, lontano al punto giusto.
VOLPONE

VOTO 9 A NICK HEIDFELD “The Quick” colpisce ancora, e lo fa con una Lotus-Renault iperperformante. Dopo una partenza da premio Oscar come miglior interprete, resiste agli attacchi di Hamilton prima e Webber poi portando a casa un podio che sa di vittoria. La Malesia, per lui, si conferma una terra fortunata.
SCATTANTE

VOTO 10 A SEBASTIAN VETTEL Cè poco da dire sulla prestazione del tedesco, i cui unici dubbi riguardavano la mancata attivazione del kers. Stupendo in qualifica, altrettanto in gara, confeziona la propria vittoria nei primi giri, quando Heidfeld tappa Hamilton e gli consente di allungare, sia in pista che in classifica. Il resto è pura amministrazione tra “fase 1” e “fase 2”, chissà che vorrà dire, ma a noi va bene così.
SOLITARIO

di Valerio lo Muzzo preso da http://onlyf1.wordpress.com/

12 aprile 2011

Nei piloti di F1 il cervello è più sviluppato


Essere piloti di Formula 1 significa avere determinati requisiti cerebrali.
Secondo alcuni studi condotti su dei piloti sembra che l’addestramento a cui vengono sottoposti modifichi ulteriormente delle aree del cervello.
Lo studio in questione è stato condotto dal Dott.Giulio Bernardi, dottorando nell’Unità Operativa di Biochimica clinica del dipartimento di Medicina di laboratorio e diagnostica molecolare dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Interna dell’Aoup e con Formula Medicine di Viareggio.
Tramite alcune risonanze magnetiche dei piloti di F1 il Dott. Bernardi ha potuto analizzare le varie aree del cervello che operano sull’informazione visio-motoria e ha potuto confrontarli con quelle di piloti non professionisti.
Lo studio ha evidenziato che nei piloti di F1 persiste una spiccata connettività funzionale tra distinte regioni cerebrali dovute all’addestramento intenso a cui sono sottoposti.
Tale ricerca potrà offrire un importante contributo dal punto di vista riabilitativo di pazienti colpiti da Ictus o con danni cerebrali.

Preso da F1GrandPrix

11 aprile 2011

Domenicali alla difesa di Alonso dopo il GP della Malesia


Nonostante il suo tentativo di attacco si sia concluso con un contatto e con una penalizzazione, Stefano Domenicali approva la determinanzione con cui Fernando Alonso ha provato a soffiare la terza posizione a Lewis Hamilton nelle fasi conclusive del Gp della Malesia.
"Mi piace molto il suo modo di guidare, che è fantastico, ma bisogna anche considerare che quest'anno quando si esce di traiettoria c'è un grosso problema: fuori traiettoria la pista è sporca di frammenti di gomma, quindi devi sempre cercare di rimanere in quella ottimale, perchè appena ti sposti finisci per sporcare le gomme e perdi aderenza".
Il concetto di Domenicali è semplice: "quest'anno per attaccare bisogna sempre prendersi dei rischi, che nel caso di Alonso sono stati amplificati dall'impossibilità di azionare l'ala mobile posteriore nei giri conclusivi della gara. Credo che questa sia una situazione difficile, perchè anche se c'è una buona situazione per tentare il sorpasso, devi comunque prenderti i tuoi rischi. Resa ancora più difficile dal problema accusato all'ala mobile, senza il quale avrebbe potuto attaccare senza problemi".

10 aprile 2011

Alonso ed Hamilton penalizzati di 20 secondi


Lewis Hamilton e Fernando Alonso sono stati penalizzati di 20 secondi ciascuno, in base a quanto ne sta uscendo da svariati account Twitter. Hamilton per aver cambiato traiattoria; il secondo per aver causato l'incidente.
Io mi chiedo dove andremo a finire se ti penalizzano nel momento in cui azzardi di più...

Alonso: l'errore mi è costato il podio


Fernando Alonso, ai microfoni della RAI, ha così spiegato la gara, dal suo persoanle punto di vista.
"Io ed Hamilton abbiamo lottato per due giri, poi ci siamo toccati e ho perso il podio per questo extra pit-stop. Sono partito abbastanza bene poi le due Renault hanno fatto da tappo a tutti. Peccato per quel pit-stop extra".

Malesia - la gara: Vettel dominatore (il ritorno)


Sebastian Vettel ha dominato il Gran Premio di Malesia, esattamente come era capitato in Australia. Il tedesco della Red Bull ha preceduto Jenson Button e Nick Heidfeld, al quarto posto Webber, autore di una buona rimonta dopo una partenza difficile senza la possibilità di utilizzare il KERS.

Quinto e sesto posto per le Ferrari di Felipe Massa, autore di una gara magistrale, e Fernando Alonso. Lo spagnolo ha condizionato la sua gara da un errore durante il duello con Lewis Hamilton, dove l'inglese della McLaren, in crisi con le gomme, ha poi chiuso solo settimo. A punti anche Kamui Kobayashi, Michael Schumacher e Paul di Resta.

Al via Vettel ha mantenuto il comando mentre Heidfeld è riuscito a balzare in seconda posizione davanti a Hamilton, Button, Petrov, Massa, Alonso, Michael Schumacher e Webber, precipitato in nona posizione davanti a Kobayashi, in continua lotta tra i due, non avendo utilizzato il KERS in partenza.
Le schermaglie tra Webber e Kobayashi non sono finite lì: sono proseguite anche nei giri successivi con sorpassi e controsorpassi tra i due fino a quando il giapponese, al sesto giro, ha avuto la meglio.

Grande confusione per quanto riguarda le soste: le gomme (mediamente un pitstop ogni 12 giri), non si sono dimostrate performanti come in Australia e di fatti non sono mancati i piloti che si sono lamentati, primo tra tutti Lewis Hamilton.
Felipe Massa, autore di una grande gara con bei sorpassi, ha perso molto tempo ai box per un problema alla gomma anteriore sinistra ed è
precipitato così, fin dalle prime battute in tredicesima posizione.
Grande paura al 52° giro Petrov, ottavo, costretto al ritiro dopo un’uscita di pista con un vero e proprio decollo su una zolla di terra dove nel seguente atterraggio, il piantone dello sterzo della Renault ha ceduto e si è letteralmente rotto... una grande paura che ai più avrà ricordato l'incidente mortale di Ayrton Senna.

L'ordine d'arrivo completo della gara.
1. Sebastian Vettel 1h37:39.832
2. Jenson Button +3.261
3. Nick Heidfeld +25.075
4. Mark Webber +26.384
5. Felipe Massa +36.958
6. Fernando Alonso +37.248
7. Lewis Hamilton +49.957
8. Kamui Kobayashi +1:07.239
9. Michael Schumacher +1:24.896
10. Paul Di Resta +1:31.563
11. Adrian Sutil +1:45.000
12. Nico Rosberg +1 giro
13. Sebastien Buemi +1 giro
14. Jaime Alguersuari +1 giro
15. Heikki Kovalainen +1 giro
16. Timo Glock +2 giri
17. Vitaly Petrov +4 giri

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