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19 aprile 2010

GP Cina doppietta McLaren: Button trionfa; Hamilton secondo

Vettel parte male dalla pole, Alonso scatta subito in testa ma viene penalizzato per patenza anticipata. Polemiche in Ferrari per un sorpasso ai box.

SHANGHAI - Una pioggia intermittente e beffarda battezza, qui in Cina, la straordinaria doppietta (provvisoria) della McLaren in una gara bellissima, in cui i valori delle macchine sono stati praticamente azzerati a vantaggio più che del talento, delle caratteristiche personali e caratteriali di ciascun pilota. Alla fine ha vinto l'intelligenza di Jenson Button, capace di una gara strategicamente perfetta, come già in Malesia, sia pure senza particolari guizzi.
Ma a volte, specialmente quando la situazione si complica più di tanto, i guizzi evidentemente servono poco, serve testa, sangue freddo ed esperienza. Dietro Button, nuovo leader mondiale, Lewis Hamilton trascinato dal suo talento cristallino e dalla sua aggressività ai limiti con la follia: l'inglese ha dimostrato ancora una volta di essere forse il miglior pilota in circolazione sul bagnato (se non addirittura in assoluto) e di essere anche il più spregiudicato. Un atteggiamento pericoloso che è stato punito solo con una "reprimenda" dalla direzione della corsa: al primo pit stop ha cercato di superare Vettel all'ingresso dei box, il tedesco (un altro con un carattere non proprio docile) si è difeso, ne è venuta fuori una specie di rissa su quattro ruote in pit lane, una delle cose più pericolose che si siano viste negli ultimi tempi (Hamilton sbandando ha rischiato di travolgere tutti i meccanici della Williams che aspettavano Barrichello).
Alle loro spalle la coppia Rosberg-Alonso. Con lo spagnolo autore di una gara indimenticabile, in tutti i sensi. Partito prima del semaforo verde, Fernando ha dovuto scontare una penalità, finendo ultimo . Dal fondo ha però ricostruito la sua gara con classe e pazienza fino ad arrivare circa a metà gp, alle soglie della zona punti, vicino al suo compagno di squadra Felipe Massa. Con il quale però, evidentemente ha deciso di rompere i rapporti perché in occasione di uno dei molti scrosci di acqua, quando il team li ha richiamati entrambi per cambiare le gomme, Alonso gli è passato davanti poco prima della pit lane, un gesto che è parso di un'aggressività eccessiva, forse al di fuori di quelli che fino ad oggi erano i regolamenti taciti del team. Da quel momento in poi i due ferraristi hanno cominciato due gare diverse, opposte: Alonso si è involato verso le posizioni di testa chiudendo quarto (in attesa del verdetto su Hamilton e Vettel). Massa è rimasto impantanato in una serie di duelli tanto belli quanto inutili alle soglie della zona punti, con Barrichello, Schumacher e Sutil portando a casa, alla fine, la miseria di un punticino. Per il tardo pomeriggio è attesa la resa dei conti in casa Ferrari. E tira una brutta aria.
Un discorso a parte lo meritano le Red Bull e Schumacher, il team austriaco è stato sempre sfortunato al momento di scegliere la strategia e ha finito per pagare a carissimo prezzo (6° Vettel e 8° Webber) la confusione generata dall'imprevedibilità del tempo. Schumacher è stato nuovamente umiliato dal compagno di squadra Rosberg: la situazione è stata perfettamente fotografata da quanto accaduto dal 52' giro in poi, quando, mentre Rosberg resisteva agli attacchi di uno scatenato Alonso lottando per il podio, Schuamcher veniva strapazzato prima dalla Renault dell'ottimo esordiente russo Petrov (alla fine settimo), poi dalla Ferrari di Massa, e finiva decimo. La classifica ora vede in testa Button con 60 punti, seguito a sorpresa dal costante Rosberg (50) e dalla coppia Hamilton-Alonso (49) con il destino di Hamilton nelle mani dei giudici di gara.
Di Marco Mensurati da "La Repubblica"



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