
Essere piloti di Formula 1 significa avere determinati requisiti cerebrali.
Secondo alcuni studi condotti su dei piloti sembra che l’addestramento a cui vengono sottoposti modifichi ulteriormente delle aree del cervello.
Lo studio in questione è stato condotto dal Dott.Giulio Bernardi, dottorando nell’Unità Operativa di Biochimica clinica del dipartimento di Medicina di laboratorio e diagnostica molecolare dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Interna dell’Aoup e con Formula Medicine di Viareggio.
Tramite alcune risonanze magnetiche dei piloti di F1 il Dott. Bernardi ha potuto analizzare le varie aree del cervello che operano sull’informazione visio-motoria e ha potuto confrontarli con quelle di piloti non professionisti.
Lo studio ha evidenziato che nei piloti di F1 persiste una spiccata connettività funzionale tra distinte regioni cerebrali dovute all’addestramento intenso a cui sono sottoposti.
Tale ricerca potrà offrire un importante contributo dal punto di vista riabilitativo di pazienti colpiti da Ictus o con danni cerebrali.
Preso da F1GrandPrix
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia il tuo commento. Facci sapere come la pensi!