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6 settembre 2011

Fernando Alonso: vincere a Monza ancora? Perché no

Monza. Spartiacque del mondiale di Formula 1, palcoscenico dell’ultima gara della stagione europea.
Dopo il Gran Premio d’Italia il campionato affronterà sei gare che si svolgeranno tra Asia e Sud America, con volata ultima per il Brasile, dove si terrà l’ultima gara il 27 novembre.

Per la Scuderia Ferrari questo è sempre un appuntamento speciale, la gara di casa del Cavallino Rampante: un paio di centinaia di chilometri di autostrada separa Monza da Maranello.
Una gara importante ma non, come sostengono alcuni commentatori, l’ultima spiaggia di questa stagione. Lo conferma anche Fernando Alonso: "La situazione nel campionato è ancora più difficile dopo Spa: una gara in meno e un distacco che è aumentato. Dobbiamo essere realistici ma non molleremo mai: non lo abbiamo fatto in passato e non lo faremo nemmeno ora. Non è difficile mantenere alta la motivazione perché affrontiamo ogni Gran Premio cercando in ogni modo di vincerlo. Un successo è di per se stesso qualcosa di speciale, qualcosa che ognuno di noi vuole raggiungere, indipendentemente dalla situazione in classifica. Inoltre, abbiamo ancora la possibilità di migliorare la posizione nel campionato Costruttori e ce la metteremo tutta fino all’ultimo".

Fernando ha preso il primo via del gran premio d'Italia dieci anni fa, quando guidava la Minardi: "Partivo nelle retrovie. La prima volta che si guida su questa pista con una monoposto di Formula 1, raggiungendo anche i 350 km/h o più, c’è una sensazione davvero speciale.
Nel 2006 corsi come l’avversario della Ferrari, visto che ero in testa al campionato davanti a Schumacher. I tifosi ovviamente ci misero tanta pressione ed ebbi anche una penalità per aver ostacolato un pilota, proprio il mio attuale compagno Felipe Massa. Partii decimo ma poi ebbi un problema al motore quando ero terzo: la folla sulle tribune alla curva 1 era entusiasta perché Michael era in testa alla gara
".

Il primo successo del pilota spagnolo sul circuito brianzolo arrivò nel 2007 quando, in piena Spy-Story, guidava per la McLaren: "Sì, pole position, vittoria e giro veloce in gara, al volante di una McLaren: fu il mio primo successo a Monza, anche se quella volta i tifosi non furono molto felici. Poi, nel 2010, una sensazione molto diversa causata da un identico risultato: pole, vittoria e giro veloce in gara ma, stavolta, al volante di una Ferrari. E’ stato incredibile soprattutto la premiazione sul podio: stare lassù e vedere ventimila persone invadere la pista con le bandiere Ferrari è un’immagine difficile da dimenticare".

Tutte le macchine correranno a Monza in una configurazione particolare, adattata alle caratteristiche del circuito. Le 150° Italia della Scuderia Ferrari avranno anche alcuni aggiornamenti sulla carrozzeria mentre proseguirà la ricerca del miglior compromesso fra potenza del motore e carico aerodinamico nell’area degli scarichi.
Come sempre a Monza sarà importante trovare il giusto bilanciamento fra la potenza pura e il carico aerodinamico, considerato che il motore va quasi al massimo per circa tre quarti del giro, anche grazie all’ottimizzazione della scelta dei rapporti del cambio. Inoltre, la macchina migliore deve avere una buona stabilità in frenata e la capacità di affrontare i cordoli senza scomporsi, soprattutto in qualifica.

"Un’altra vittoria? Perché no" – dice Fernando – "Monza è una pista unica che richiede regolazioni particolari: praticamente tutti partono alla pari. Anch’io mi aspetto di avere un pacchetto competitivo e sono sicuro che la Ferrari sarà molto forte, anche grazie alla spinta che ci darà la voglia di vincere la nostra corsa di casa", ha concluso il ferrarista.


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