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23 agosto 2011

Michael Schumacher: 20 anni di F1 e non sentirli

Uno dei piloti più longevi di questa Formula 1, uno dei più vittoriosi e senza dubbio uno degli avversari più tosti di Fernando Alonso in questa data raggiunge un traguardo importante per la sua carriera di sportivo.

Non si tratta ne di Vettel, ne di Hamilton. Stiamo parlando di Michael Schumacher, che in data odierna scatta l'ora del ventesimo anniversario dalla data del suo debutto in Formula 1.

Il nome di Michael Schumacher ha iniziato a circolare nei paddock della classe regina il 23 agosto 1991 quando all'ultimo minuto, venne chiamato da Eddie Jordan per salire sulla sua monoposto in sostituzione di Bertrand Gachot arrestato a Londra per una mezza rissa con un taxista.
I rumors pesavano sulla testa di Schumacher come un macigno: girava voce che lo stesso Jordan fu costretto a farlo salire in macchina perché Schumacher era considerato un raccomandato made in Mercedes, anche se già in quella gara riuscì a far trasparire il suo potenziale, scrollandosi di dosso le malelingue.

L'anno dopo il tedesco correva già per la Benetton con la quale, a un anno esatto dal debutto e sempre a Spa-franchorchamps, vinceva la sua prima gara di F1.
Iniziano quelli che potremmo definire anni di gloria: Schumacher-Benetton è il binomio della prima vittoria F.1 e dei due titoli mondiali, sempre in Benetton e sempre con Flavio Briatore, nel 1994 e nel 1995 fin quando non firma per passare, dal 1996, alla Ferrari e raggiungere la consacrazione finale, portando a vincere la rossa di Maranello a bocca asciutta dal 1979.

Michael Schumacher sbarca alla corte delle vetture di Enzo Ferrari con al suo fianco Eddie Irvine. Tra collisioni volontarie (Jerez 1997-Villeneuve), tranelli degli avversari (Spa 1998-Coulthard) e infortuni (Silverstone 1999) dal 2000 in avanti è un vero e proprio trionfo per il tedesco alla guida della Ferrari. Infila una cinquina iridata che i suoi fan, gli appassionati, gli avversari o i semplici curiosi non dimenticheranno nemmeno in punto di morte.

Schumacher, probabilmente, è il pilota che tutti avrebbero voluto, quello che, anche grazie a uno staff tecnico di tutto rispetto (Todt-Brawn-Byrne) non lascia scampo nemmeno ai compagni di squadra, come accadde con Barrichello appunto.
Talmente superiore alla concorrenza da vincere con estrema facilità: Montoya che doveva dilaniare il regno di Schumacher in poco tempo venne ridimensionato, lo Schumy Jr non è fatto della stessa pasta. Solamente un pilota, Fernando Alonso riuscì a mettere il maestro davvero in difficiotà e col quale furono battaglie furiose a cominciare dal gran premio di San Marino 2005. E proprio a causa dello spagnolo, molti affermano che Schumacher decidette di ritirarsi nel 2006, dopo due anni senza titolo mondiale ma con prestazione degne di nota.

Nella calda estate del 2009 ha l'occasione di tornare al volante della Ferrari per sostituire Felipe Massa dopo il pauroso incidente occorso al gran premio di Ungheria: viene fermato dagli evidenti limiti della vettura e dagli acciacchi del collo, riscontrati a causa di una caduta in pista da una moto di Superbike durante un test. Ma questo era solo un arrivederci.

Venti anni dopo Michael è ancora lì: sportella gli avversari per un misero posto verso la parte finale della top ten, cerca di contrastare il compagno di squadra Nico Rosberg e insegue il primo podio di questa nuova carriera in F1 in senno alla Mercedese Gp. Così tanto innamorato del suo mestiere da essere incapace a costruirsi una vita senza F1.

E proprio in occasione del Gran Premio del Belgio di domenica, Michael Schumacher celebrerà il ventesimo anniversario del suo debutto in Formula 1 con un nuovo speciale cappellino nero, che andrà sicuramente a ruba tra i fan del sette volte campione del mondo: conterrà cuciture d'oro per il suo main sponsor, il suo autografo e allori sempre dello stesso colore sulla visiera. Perché nero? Semplice, per non far alcun riferimento (e quindi alcun sgarro) a nessuna delle sue scuderie passate.

Che dire anche noi ci uniamo al coro di auguri che Schumacher sta ricevendo con un bel: Michael grazie per questi 20 anni di Formula 1.





di Eleonora Ottonello

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