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4 marzo 2011

Fernando Alonso: 10 anni dal debutto di un mito! [2° parte]

Oggi, esattamente 10 anni fa, Fernando Alonso stava correndo il suo primo GP di F1 della vita, partendo 19° e concludendo 12°... un grande risultato tenendo conto del mezzo e del fatto che fosse la sua prima gara. Da allora ha accumulato viaggi, gare, trofei, esperienza e aneddoti, tutto continuando ad amare la F1.

Dici che sei ancora innamorato della F1. Nel futuro, ti piacerebbe ritrovarti sul muretto di un team o fare il dirigente di uno di questi?
Non lo so. Al giorno d'oggi direi di no, perchè quello che mi piace è guidare e quando dovrò ritirarmi, sarà dura perchè lasciare un volante di F1, sarà come abbandonare qualcosa che ho fatto per gran parte della mia vita e che non potrò più fare. Credo che preferirò trascorrere i fine settimana in kartodromo piuttosto che ripiegare su un ruolo dirigenziale.

E della presidenza FIA non parliamo...
Direi di no.

Allora, tutto questo talento, i trucchi per una buona condotta di gara che hai scoperto, l'esperienza che hai accumolato, rimarranno dei segreti solo per te?
Vedremo, sicuramente li potrei svelare a qualche giovane e promettente pilota del futuro, o forse qualche giorno potrei svelarli a qualcun altro.
Ho in giro vari progetti, come il mio kartodromo nelle Asturie, dove magari facendo corsi di guida sportiva, oltre che il lato prettamente agonistico, avrò l'opportunità di condividere con le persone questi trucchi che ho appreso in questi anni di carriera.

Hai mai avuto la necessità di chiedere consiglio a qualcuno da quando hai iniziato a ora?
Sportivamente no, sicuramente ho chiesto delle cose alla mia famiglia, però ad esempio consigli sul da farsi, contratti... consigli di guida no.

Con questo mestiere, a quali sacrifici si va incontro?
Il sacrificio di noi piloti è dedicare la nostra vita al "guidare", i nostri primi 30/40 anni di vita sono dedicati a questo sport.

Credi di aver perso la tua gioventù?
Si, ho perso quella che può essere considerata una "vita normale", però ora vivo in F1 e sono cosciente del fatto che quando mi ritirerò dovrò vivere d'altro, però fino ai 40 anni so già da ora che questa sarà la mia vita.

Sii sincero... un giorno, come del resto tutti noi, non ha mai desiderato di andare a lavorare in un ufficio?
Si.... ci sono dei giorni... noi piloti abbiamo 8 ore di allenamento ogni giorno e 20 gare all'anno. Gli altri 200 giorni si suddividono tra preparazione fisica, eventi con gli sponsor, interviste con le televisioni, registrazioni di eventi promozionali in auto, altri giorni fuori dalla macchina. Alcune volte sei pigro, puoi non averne voglia, ma poi sai che lo devi fare e cerchi di iniziare il prima possibile per essere libero al più presto.



Non usi ne Twitter, ne Facebook... uno degli unici piloti che si tiene lontano dai social network. Non credi che possa essere una forma ideale per colloquiare con i fans senza intermediari e per farsi capire meglio dagli appassionati?
Non ho alcuna necessità di farmi capire meglio. La Ferrari mi paga per guidare una macchina, allenarmi al simulatore e lavorare con gli ingegneri. Se ad esempio, un giorno la stampa dice qualcosa su di me, che ho comprato una nuova casa, che mi è scappato il cane e che una vettura è finita in un fosso per non finirgli addosso io dovrei andare a smentirlo o ufficializzarlo su questi spazi. Non devo fare nulla di tutto ciò, non è di questo che vivo, vivo per guidare.

Lo dicevo perchè potrebbe essere un modo di mantenere maggiormente i rapporti con i suoi...
I miei già mi chiamano tutti i giorni per telefono.


Scusami se insisto, però mi dai la sensazione di uno che sta moto attento a quello che viene scritto su di te sui vari siti, blog o forum, anche in quelli dove non hai prettamente una buona nomea.
Questo non mi preoccupa. Quello che è chiaro è che in Spagna siamo circa 40 milioni di persone e ce ne sono 100, 1000, 10000 che sparlano e altre 39.980.000 persone che invece stanno a casa, preparando il pasto ai propri bambini, portandoli a scuola, guardandosi la F1, il calcio, le moto da casa e poi vanno a dormire per tornare a lavorare l'indomani. Queste persone non hanno tempo per fare gli sciocchi.


Recentemente ti sei preso una bella paura in bicicletta a causa di un camion. I rischi sono evitabili?
Tutti i giorni giochiamo col rischio, ogni volta che si sale in macchina, nessuno sa quello che ci possa accadere. Ero in bicicletta con un amico, il camion mi ha letteralmente sfiorato, per poco non cadevo nel fosso. Non puoi rimanere a vita in casa soprattutto a causa dei limitativi test che ci sono permessi. Il rally, il kart, la bicicletta o qualunque altro sport ci sono fondamentali per la preparazione fisica.

E quando viaggiate in aereo per Ferrari?
Sono sicuri .... [ride]


La frase "zero preoccupazioni" è un classico per noi della stampa che applaudiamo quando la dici...
Do sempre le medesime risposte perchè probabilmente anche le domande che mi vengono fatte sono sempre le stesse. Faccio una conferenza stampa in italiano, una in inglese, una in spagnolo e alle volte anche una in francese e per ben quattro volte mi ritrovo quasi sicuramente le stesse domande e ovviamente se già ho risposto in un modo, posso solo che confermare la mia idea, sono automatiche ormai.

Ora che me lo dici, ti rendi conto che molte volte le tue risposte iniziano con un "no" e termini spiegando per filo e per segno le motivazioni a noi giornalisti?
Quando devo dare delle speigazioni o delle informazioni specifiche, è necessario saper spiegare tutto nel miglior modo possibile: è importante perchè serve a informare il pubblico.
Diversa è la situazione della conferenza stampa: li conosco i dati specifici che mi chiedete... però sono prettamente confidenziali e bisogna cercare di fare il possibile per evitare alcune vostre domande.


Parlando di fiducia, da sempre minacci scherzosamente di fare un libro dove racconterai tutto. Lo farai?
Credo di si.


Dovrai avere allora un diario di bordo dove annoti tutto?
Eccolo qui... lo abbiamo [e indica il suo manager Luis Garcia Abad]


Non scherzare... un libro di che tipo comico, drammatico... come?
Del terrore! I tifosi rimarrebbero parecchio sorpresi di come si svolgono le mie giornate o i giorni che dedico all'allenamento. Ci sono persone curiose che vorrebbero sapere a che ora ti svegli, come si svolge un tuo "giorno normale", quello che fai quando termini una gara o un test, com'è un tuo volo, che cosa fai quando ti ritrovi il frigorifero vuoto dopo 3/4 giorni che stai fuori casa... cose semplici che sotto forma di libro o film alla gente piacerebbero di sicuro.


Ti capita di svegliarti qualche mattina e non sapere in che hotel, gran premio o anno ti trovi?
Ragazzi... l'anno lo so sempre... non sto messo così male! Però è vero ci sono volte in cui ti capita e ti svegli e non sei sicuro di trovarti in Francia o in Australia, perchè magari 12 ore prima mi trovavo per un evento in un posto e 12 ore dopo dall'altra parte del mondo... si e no a casa mia ci starò seriamente 15 giorni, non uno di più... la gente si fa troppe illusioni sul nostro tipo di vita ed ha aspettative troppo positive... se sapessero effettivamente quali sono gli impegni, cambierebbero idea.


Hai ancora qualche portafortuna con te come quella pistola ad acqua o il braccialetto?
No, ora non porto più nulla.


Non sei più superstizioso nemmeno per quanto riguarda i numeri?
Ai numeri ci credo ancora.... ma non con l'ossessione di prima. In questi ultimi anni ho insistito con questa superstizione e vedevo che le cose continuavano ad andare male anche se io credevo che sarebbero andate bene. Mi sono reso conto che sia un qualcosa che serva veramente poco così mi sono detto, comuinciamo da zero.


Il tipo più intelligente che abbia conosciuto?
Mio padre


E nel mondo delle corse?
Sempre mio padre


Hai mai contato tutti i trofei che hai?
No... mio padre lo sa sicuramente perchè è tutto organizzato per metterli nel museo. Tra kart, F1, formule minori, premi, coccarde e diplomi saranno circa 400 o 500.


Qual'è il più bello? Quello che quando entra in quella stanza guarda per primo?
Quello che mi hanno consegnato quando sono diventato campione del mondo è quello che mi piace di più, più che altro per il rispetto che ho per quel trofeo che per altro; mi piacciono molto quello dell'Inghilterra del 2006 perchè è tutto dorato, differenti dagli altri che sono cromati.


Qual'è la cosa più cara che ultimamente hai comprato?
Una borsa per mia moglie.


E qualcosa che vorresti avere ma che non ti sei potuto comprare?
Che domanda... fare una vita normale, andare al ristorante, cenare tranquillamente, essere invisibile.

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