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14 febbraio 2012

Formula 1, L'altro lato di Fernando Alonso

Fernando Alonso, uno dei piloti più completi della griglia, uno dei più giudicati, uno dei più indicati, il più controverso. Molte persone hanno scritto della sua biografia, sulle sue gare, dei suoi titoli nel 2005 e 2006, dei suoi trascorsi difficile in McLaren: argomenti ben conosciuti non solo dai tifosi del pilota asturiano ma anche dagli appassionati di Formula 1. 10 anni nella massima serie del Motorsport che sicuramente gli hanno dato moltissime emozioni: due campionati del mondo, tante soddisfazioni, ma anche tante sofferenze per diventare uno dei migliori del lotto, battute d'arresto che gli hanno impedito di allargare il proprio palmares.
Chi vive in questo mondo sa che ci sono momenti belli e brutti. In quelli positivi ti sono tutti vicino a farti i complimenti, a farti fotografie, a volerti accerchiare, vogliono esserti amico; nei momenti negativi ti trovo da solo, con la tua famiglia, con i tuoi genitori, la tua compagna, con le persone vere, quelle che hanno creduto in te sempre e comunque. Ma qual'è il vero Fernando Alonso? Ecco alcune curiosità della sua vita e carriera che ci permetteranno di conoscere meglio non solo il pilota ma anche la persona.

Il pilota spagnolo nel 2000, anno precedente a quello del suo debutto nel Circus iridato, rifiutò il posto di collaudatore alla Ferrari preferendo la Renault e l'offerta di Flavio Briatore. La scuderia di Maranello non dava troppe garanzie sul futuro, un anno avrebbe potuto essere pilota ufficiale e l'anno dopo ritrovarsi a svolgere il ruolo di test driver mentre i patti con il manager cuneese erano chiari: avrebbe fatto un anno a bordo della Minardi, l'anno successivo sarebbe stato il collaudatore della Renault e nel 2003 sarebbe diventato pilota ufficiale della scuderia anglo-francese.

E la prima volta che Fernando venne in contatto con gli ambienti del Cavallino Rampante, aveva diciassette anni, in occasione di una prova per provare a entrare in Formula 1, sotto il comando di Giancarlo Minardi e Cesare Fiorio.
La situazione meteo non aiutava il pilota spagnolo. Pioveva ma Fernando è uscito fuori dai box e ha iniziato a girare come un pazzo sotto la pioggia, tanto che lo stesso Fiorio, che stava selezionando le future leve, affermò di averne avuto paura.
Immediatamente richiamò quel giovane e arrembante spagnolo ai box e lo accusò di essere un pazzo per guidare così forte in quelle condizioni. E la spiccata personalità di Fernando era già presente nell'anima del giovane, che senza pensarci troppo rispose: «Veramente io stavo guidando piano». Cinque parole che fecero sobbalzare i presenti, ma era vero: tutti gli altri concorrenti erano stati praticamente umiliati dal giovane iberico, del quale già si diceva un gran bene.

Il pilota spagnolo non ha mai nascosto di non amare troppo il mondo della Formula 1. È una persona timida e riservata che più volte ha dichiarato che desidererebbe avere una vita normale, essere invisibile agli altri. Fino a prima del suo approdo in Ferrari, il suo obiettivo era vincere tre campionati del mondo e ritirarsi, ma ora che è arrivato alla corte di Maranello, ha cambiato idea: sente di far parte di una grande famiglia, questo uno dei motivi che lo ha portato a rinnovare il suo contratto fino al 2016 e forse, chissà, anche oltre. Fu suo padre, la figura di riferimento sia nella vita privata che in quella professionale, a consigliargli di passare alla Ferrari. Oltre a José Luis, anche la nonna Luisa (abuela Luisa), deceduta nel 2009, è stata una persona molto importante della sua esistenza e alla quale è stato molto legato e alla quale dedicò la prima vittoria in Formula 1 nel 2003, al Gran Premio di Ungheria a 22 anni e 26 giorni.

Il pilota spagnolo non ama la stampa e non usa i social network a meno che non siano eventi direttamente collegati con il lavoro, come quando, raramente, scriveva sulla pagina di facebook di Faster. Non ha un profilo ne su Twitter ne sulla piattaforma di Mark Zuckerberg: recentemente è giunta in Italia la notizia che l'ex moglie Raquel del Rosario voglia convincere l’amico a sbarcare sul social network del cinguettio dove i fan da tutto il mondo sarebbero pronti a dargli il benvenuto a braccia aperte. E proprio i media potrebbero essere i peggiori nemici di Fernando Alonso, dai quali è stato accusato più volte, nella sua carriera, per il suo comportamento prudente e schivo nei riguardi della stampa. Ma non è sempre stato così: appena entrato in Formula 1, nel 2002, chiese a un giornalista italiano di essere intervistato, per farsi conoscere dal grande pubblico a casa ma l'inviato non poté aiutarlo. Lui era semplicemente un test driver e l'emittente televisiva non avrebbe apprezzato tale scelta, etichettandola come inutile. Bene, al contrario, lo stesso giornalista del 2002 gli chiese di confidarsi alle telecamere nel 2010, dopo la prima vittoria con la Ferrari in Bahrain e Fernando accettò di buon grado, giusto per siglare il classico e disneyano, And they lived happily ever after (e vissero per sempre felici e contenti).

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