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20 gennaio 2012

Se fossi Eric Boullier...

È quasi passato un anno dal terribile incidente che ha messo fuori Robert Kubica lo scorso 6 febbraio 2011 al rally delle Ronde di Andora (Sv), dove il pilota polacco si è schiantato contro un guardrail che si è trasformato in una lama, procurandogli il tagli profondi all'avambraccio e agli arti.
Da circa inizio dicembre, quando la Lotus Renault ha annunciato l'ingaggio di Kimi Raikkonen per la stagione 2012, le chiacchiere da bar sulla scelta del team di Enstone si sono sprecate. Una decisione legittima e necessaria in quanto, per prendere parte al campionato di Formula 1, due monoposto necessitano di un pilota ciascuna.


Facciamo finta di far parte di un assurdo gioco di ruolo dove, anzi che nel pilota, dobbiamo giocare a essere il team principal di una scuderia, immedesimiamoci nella persona di Eric Boullier: non solo abbiamo l'assoluta necessità di trovare un sostituto di un nostro pilota incidentato perché la stagione di F1 2011 è veramente alle porte, ma dobbiamo anche gestire la sua riabilitazione e il suo possibile rientro con eventuali dubbi e incidenti di percorso. Tutt'altro che un ruolo semplice, insomma.

Forse Robert non avrebbe dovuto nemmeno essere ad Andora con la stagione agonistica, praticamente alle porte. Dopo il tremendo incidente viene ricoverato all'ospedale Santa Corona di Pietraligure dove si trova a dover subire delicatissime operazioni per proseguire al meglio il laborioso e lungo recupero fisoterapico. Il polacco è tornato poco a poco a riutilizzare braccia e gambe ma ho dovuto rinunciare alla stagione 2011 al volante della Lotus Renault GP.

Uscito dall'ospedale, Robert ha dovuto affidarsi alle mani del dottor Riccardo Ceccarelli che avrebbe dovuto rimetterlo in piedi il prima possibile per poter tornare in un'abitacolo di una Formula 1. Un'attesa di almeno sei mesi per attendere che la natura faccia il suo corso.
La Renault ha deciso di mettere a disposizione del pilota polacco, sotto contratto fino al 31 dicembre 2012, tutte le migliori risorse che aveva a disposizione, nonostante ciò dovendo necessariamente continuare a pensare alla stagione in corso.
Conclusa con successo la prima fase, Kubica entra nella seconda fase della riabilitazione, che è quella più pesante perchè mira a ripristinare la funzionalità di gamba e mano. Il pilota polacco dovrà sottoporsi nuovamente a piccoli interventi mirati ad aiutare il recupero di avambraccio e muscoli del gomito.
La riabilitazione del polacco va avanti facendo passi da gigante. Nonostante speculazioni varie, la posizione del team di Enstone nei confronti del pilota è semplice: se il driver sarà in grado di tornare a guidare prima della scadenza del suo contratto, un posto per lui è a dir poco assicurato.

Fin dai tempi in cui il Team Principal era Briatore e il pilota era Fernando Alonso, la Renault o Lotus, per chiamarla con la denominazione attuale,è da sempre stato un team basato su capi saldi e dalle grandi ambizioni: dalla voglia di vincere. Tutte le grandi ere di questa Formula 1 ci hanno insegnato che per arrivare ai grandi risultati la costanza e la continuità sono caratteristiche fondamentali per raggiungere gli obiettivi iridati, è stato così per Senna, per Schumacher e per lo stesso Alonso. Se i dottori hanno sciolto ogni dubbio sulle sue possibilità di tornare a guidare una monoposto della massima formula, ancora non è chiara la tempistica e la squadra, giustamente, è pronta a esporsi in prima persona solo nel caso il pilota polacco realizzi quest'idea di continuità richiesta dalla scuderia. In Formula 1 la parola continuità si può semplificare nella firma di un contratto, di uno o due anni supplementari in base agli accordi presi tra driver, manager e team.

Ma può anche capitare che la situazione si complichi. Kubica informa la Lotus Renault GP che per lui è ancora troppo presto per tornare a guidare una F.1 nel campionato 2012 nonostante gli eccellenti progressi. Ha rinunciato alla prossima stagione, ma non intende stare fermo fino al 2013. Morelli, manager del pilota, afferma che da gennaio avrebbe cercato una soluzione alternativa alla Lotus Renault. Nello stesso tempo si fanno spazio le voci che vogliono un suo passaggio in Ferrari forse già dal 2012 nel ruolo di terzo pilota (impossibile data la fine del suo contratto con la Lotus) o più probabilmente in chiave 2013, come sostituto di Felipe Massa e compagno di Fernando Alonso. Quel che è certo è che il pilota polacco, quando rientrerà, non sarà più considerato un giovane. Avrà 28 anni e sulla carta il talento, sperando che nel contempo non sia sorto il fattore paura.

Ora, forse, in molti mi criticheranno, ma se voi foste Boullier, allenereste un pilota, che ha dato chiari segni di voler andare via dalla tua scuderia, per un altro team nel quale andrebbe ad accasarsi? E soprattutto, se se foste un Team Principal, prendereste un pilota a scatola chiusa, ossia senza aver testato anticipatamente se ha recuperato tutte le funzionalità? Per una volta lasciamo da parte il cuore e i sentimentalismi. Trasformiamoci in una persona fredda e calcolatrice, che non può pensare agli affetti in certi momenti, deve solamente identificare quale sia la via migliore da seguire, subito e senza sbagli. Non sono qui per accusare nessuno, io stessa ho sbagliato fin troppe volte schierandomi incondizionatamente dalla parte dei piloti, poi analizzando i casi a mente fredda capisco che è molto più complesso essere un Team Principal. Finché la pensi come la platea, sei il loro eroe, ma appena vuoi uscire dal coro ti ritrovi inabissato dalle ire dei tifosi. Anche questa è la Formula 1.

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