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3 novembre 2011

Il Gran Premio d'India? Il penoso capriccio di Bernie Ecclestone

L'India, per numero di abitanti, è la nazione più popolosa al mondo dopo la Cina. È la quarta potenza mondiale in termini di potere d'acquisto e le sue riforme economiche l'hanno trasformata nella seconda economia a più rapida crescita.
Quasi il 70% degli indiani risiedono nelle zone rurali e le aree più abitate sono quella circostante Mumbay, Delhi, Calcutta e Bangalore. La percentuale di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà internazionale di 1,25 dollari al giorno è poco meno del 60% e il cricket è lo sport nazionale. Ora ci chiederemo come ha fatto a finire in India la Formula 1?

Il fine settimana scorso, il Circus iridato è sbarcato per la prima volta nella sua storia in questa parte di Asia e Bernie Ecclestone non è voluto mancare all'appuntamento con lo scopo di curare alcuni suoi futuri business in questo paese dall'enorme disuguaglianza sociale.
Trentasei euro è il costo del biglietto che i tifosi giunti al Buddh International Circuit hanno acquistato per vedere lo spettacolo in pista. Una miseria, se teniamo conto dei prezzi in Europa ma non un affare per la popolazione indiana che vive con mille euro l'anno.
Se all'interno delle infrastrutture gli addetti ai lavori hanno denunciato cristalli pericolanti, mattoni sbilenchi e frequenti interruzioni di corrente elettrica, appena dietro all'autodromo la situazione è desolante: piccole capanne che stentano a stare in piedi vicino agli hotel lussuosi dove alloggiano i piloti che scendono in pista dal venerdì alla domenica. Ecco perché questo è stato solo un capriccio di Bernie Ecclestone, un capriccio per super-ricchi!

Per costruire l'autodromo e tutta la zona circostante hanno espropriato la terra ai contadini locali per poco più di 10 dollari in cambio di un posto fisso nelle fabbriche. Questo non è successo e per di più, i braccianti non hanno nemmeno più una zolla di terreno sulla quale far crescere ciò di cui cibarsi.
La pista è costata 280 milioni di euro e per promuovere l'evento sono state chiamate star internazionali della musica come Boy George e Lady Gaga che ha tenuto un concerto super esclusivo in un hotel a cinque stelle. 600 euro è il costo del biglietto per assistere all'esibizione di Lady Germanotta.

Espandere la propria attività ai nuovi mercati senza guardare ciò che accade attorno a noi, esattamente quello che ha fatto Ecclestone. Cosa dire, la situazione è descritta esattamente dalle parole di Timo Glock: "Quando torni in albergo e guardi alla tua sinistra, vedi la vera India". Meditate e mediatiamo su quello che sta diventando la nostra F1 che sta iniziando a speculare sulle vite umane.

2 commenti:

  1. Che dire, condivido tutto quello che hai scritto. Prima Ecclestone lascia la F1 e prima questo sport potrà riacquistare credibilità.
    Prima in Cina con gli account Twitter bloccati per tutti ora questo. Mi dispiace dirlo, ma mi sembra che la F1 stia abbracciando l'illegalità con a capo quest'uomo!

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  2. Mio padre lavora in F1 per la Pirelli e ha esattamente descritto quello che hai scritto tu in questo articolo. Io mi chiedo come mai nessuno abbia fatto un articolo, pesante, di protesta su uno dei nostri quotidiani! Complimenti a te!

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