
Se Michael Schumacher è diventato il 7 volte campione del mondo che tutti conosciamo e se gente come Fernando Alonso o Sebastian Vettel riescono a lottare ad alti livelli per così tanti anni lo devono al fatto di essere degli atleti ancora prima che piloti.
Negli anni passati alcuni driver sono arrivati stremati alla fine della gara disidratati, al limite del collasso o nel peggiore dei casi prive di coscienza arrivando addirittura ad attacchi di nausea e vomito dovuti al sovraffaticamento.
All'interno della monoposto il fisico è sottoposto ad un grande sforzo e se guardiamo alle gare calde come quella della Malesia o del Bahrain, le alte temperature e la quantità di umidità nell'aria rende la corsa ancora più dura del solito. Questo è uno dei motivi per i quali alla base dell'allenamento di un pilota di Formula 1 è presente una ricerca della forza resistente.
La testa e il collo sono senza alcun ombra di dubbio le parti del corpo di un driver maggiormente sollecitate in gara. Durante una gara automobilistica il tratto cervicale è sottoposto a sollecitazioni di tipo longitudinale e trasversale alle quali si sommano la massa del casco, un peso ulteriore per la muscolatura del collo che deve sopportare stimoli dell'ordine di 3-4 G (G = gravità terrestre; 4G = il corpo subisce accelerazioni pari a 4 volte il suo peso normale), molto simili a quelle di un pilota di aerei militari. Fortunatamente le curve veloci hanno una media di forza laterale di 2-3 G e non durano più di 5 secondi, dando uno sforzo medio al pilota di circa un peso di 20 Kg.
Gli arti superiori sono piuttosto sollecitati su una vettura di Formula 1, dopo testa e collo, a causa di sterzate e vibrazioni.
Da non dimenticare anche la questione della schiena e dell'addome che, con il pilota seduto in vettura, rappresentano le zone soggette a maggiori sollecitazioni derivate dalle vibrazioni della macchina e dai sobbalzi improvvisi durante la gara.
Su questo argomento ci sarebbe da scrivere paginate e paginate. Noi stiamo provando a dare qualche fondamento di base con cadenza settimanale. Non perdetevi la prossima puntata a riguardo del lavoro dei fisioterapisti in Formula 1.
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia il tuo commento. Facci sapere come la pensi!