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12 dicembre 2011

Senna Vive: la recensione

Dopo l'esperienza positiva con il libro Fernando Alonso, il principe di Maranello, continua la nostra serie di recensioni dei testi inerenti al mondo della F1 e dei suoi protagonisti che questa volta si occupa, di probabilmente, il miglior pilota della storia, Ayrton Senna da Silva.

Il testo che abbiamo preso in esame è Senna Vive nell'edizione del 2004 (ne era già uscita una prima stampa nel 1998) con la prefazione di Darwin Pastorin, noto giornalista italiano-brasiliano che ha anche collaborato per lo sport con Sky Italia.

Fin dalle prime pagine ci si trova riportati a capofitto all'inizio di questa stagione del 1994: un giovane Michael Schumacher letteralmente prendeva il volo rispetto ad Ayrton Senna che, con una Williams privata dei suoi punti di forza (sospensioni attive e controllo di trazione) e piena di problemi, iniziando dalla scarsa competitività per passare a una zona dell'abitacolo troppo stretta, non solo faticava a calarvisi ma più che altro soffriva proprio nella guida.
In breve tempo inizia il racconto minuto per minuto degli ultimi quattro giorni vissuti a Imola da Senna: dal tremendo incidente di Barrichello quel venerdì alla paura per la morte di Ratzenberger. Dallo schianto del compianto pilota brasiliano, la domenica, al pianto del mondo, alle polemiche fino al processo con il suo incredibile esito: tutti assolti.

Beppe Donazzan, giornalista-scrittore di Bassano del Grappa, decide di parlare prima dell'uomo che del pilota rendendoci partecipi degli amori, hobby e bisogno di religiosità di Ayrton fino a far ripartire la storia da Padova ad appena un chilometro da quello che viene descritto come «l'ultimo albergo che Senna ha visto in vita sua», da dove ha iniziato quel suo ultimo viaggio per arrivare in autodromo.

Ma perché Donazzan riprende il racconto proprio dalla cittadina del Veneto? È il 19 ottobre 2003. C'è un incontro di calcio allo stadio Plebiscito. Giocano la Nazionale Piloti e lo Star Team capitanato dal principe Alberto di Monaco: i fondi saranno devoluti in beneficenza. Settemila persone sono in attesa di un pilota. Stiamo parlando di Michael Schumacher che aveva vinto il suo sesto titolo appena una settimana prima, in Giappone.
Da quando Ayrton Senna è morto è diventato lui il punto di riferimento per i piloti della Formula 1. È una serata di applausi e di ricordi con gli amici di Ayrton: Riccardo Patrese, Giovanni Galeone, Rubens Barrichello e Felipe Massa. I due brasiliani all'epoca vestivano entrambi la tuta della Ferrari, quella tuta che Senna, come si evince dalle frasi del libro, aveva tanto desiderato.

Se Darwin Pastorin ha comparato tra somiglianze ed aneddoti Mané Garrincha, il campione brutto e povero, e Ayrton Senna, il campione bello e ricco, uniti da quell'immenso amore verso il Brasile non manca una riflessione di Giorgio Lago, scomparso nel 2005, su questi dieci anni di Formula 1 vissuti senza il campione brasiliano, colui che, citando sue testuali parole, «faceva il mestiere più antico del mondo: vivere come se tutto fosse noto ma come se, a ogni millesimo di secondo, fosse in agguato l'ignoto».

Senna Vive (2004)
Autore: Beppe Donazzan
Editore: Limina
ISBN: 9788888551586
Prezzo: 13.50€


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