Se Bernie Ecclestone nei mesi scorsi aveva parlato dell'inutilità della FOTA, l'associazione dei costruttori della Formula 1 ha perso pezzi importanti come Ferrari e Red Bull Racing hanno annunciato di lasciare un gruppo che non ha più motivo di sopravvivere.
Il team di Maranello e quello di Milton Keynes hanno presentato le dimissioni anche se per essere definitive dovranno passare altri due mesi: resiste la possibilità che entrambe le scuderie possano ritirare la rinuncia continuando così a essere parte integrante della FOTA.
Che cosa ha scaturito questo divorzio? La chiave di tutto è il raggiungimento dell'accordo sul tetto dei costi, detto RRA (Resource Restriction Agreement). Durante il mondiale 2011 la Red Bull era stata accusata di aver ignorato gli accordi, spendendo più di quanto deciso dall'associazione e sulla Mercedes GP ombreggiava la stessa accusa, un comportamente per nulla gradito da Stefano Domenicali, team principal della Ferrari.
Secondo Autosport, nessuno tra Red Bull e team del Cavallino Rampante ha voluto commentare la situazione, ma un portavoce della FOTA ha confermato l'avvenuta ricezione delle dimissioni: "Abbiamo ricevuto le loro lettere ufficiali ma nonostante ciò l'associazione continuerà a lavorare per conto dei suoi membri per raggiungere gli obiettivi dell'organizzazione".
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